Secondo un pregiudicato di Napoli ma vivente a Rimini, il Coronavirus è “un buon affare” che gli ha fruttato un fiorente giro di affari nel settore delle sanificazioni di hotel, auto, negozi e locali commerciali, tra le città e province di Rimini, Pesaro e Urbino.
La Guardia di Finanza ha scoperto che l’uomo era diventato socio occulto di una azienda del settore sanificazioni da lui finanziata, ma intestata a un prestanome.
Il pregiudicato partenopeo, identificato con le iniziali E.S., avrebbe così partecipato agli utili dell’impresa ottenendone illecitamente ricavi per sé.
L’uomo è stato denunciato per il reato di intestazione fittizia insieme ad altre quattro persone.
La Guardia di Finanza sta conducendo perquisizioni in provincia di Pesaro, Urbino e anche di Trento con la collaborazione dei colleghi delle sedi locali.
Alla società, con sede a Rimini e Pesaro, i baschi verdi hanno apposto i sigilli.
L’uomo è un recidivo. Nel 2014 era stato coinvolto nell’operazione antidroga ‘Drugstore’ sempre condotta dai finanzieri di Rimini.
Il fratello di E.S., scrive Adnkronos, è anch’egli un pregiudicato affiliato al clan camorristico dei Di Lauro ed è in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Di E.S. gli investigatori ne avevano già segnalato la pericolosità sociale.
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