Predisponiamoci perché il Natale 2020 non sarà come il 2019, questo lo sapevamo ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo ricorda anche ai sindaci italiani intervenendo in diretta ma a distanza all’assemblea Anci che riunisce tutti i Comuni italiani.
“A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso”.
Quindi è chiaro in particolare la seconda parte del messaggio del presidente del Consiglio, la curva epidemiologica potrebbe scendere anche abbondantemente sotto Rt1 questa volta l’errore di aprire il più possibile tutto come questa estate non verrà fatto.
Non ci possiamo permettere “una settimana di socialità scatenata” all’insegna di veglioni e festini di fine anno, perché “significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive” e “non ce lo possiamo permettere”, in tutti i sensi.
Natale in lockdown?
Non sarà un Natale in lockdown, Conte pensa che potranno consentire agli italiani lo “scambio di doni e permettere all’economia” italiana di avere anche lei una boccata di ossigeno.
In tanto anche Guido Bertolaso è intervenuto sul Natale e, dopo aver previsto a fine ottobre gli effetti della seconda ondata, ha già previsto la terza ondata tra febbraio e marzo 2021.
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