La decisione del governo è arrivata dopo le dimissioni di Giuseppe Zuccatelli, indicato solo poco più di una settimana fa come sostituto di Saverio Cotticelli, rimosso per non aver preparato il piano di emergenza per la seconda ondata di coronavirus.
Zuccatelli era stato subito travolto dalle polemiche per la diffusione di un video in cui sosteneva l’inutilità delle mascherine e oggi, dopo una telefonata del ministro della Salute Roberto Speranza, ha lasciato l'incarico.
Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva sondato la disponibilità del fondatore di Emergency per un impegno in Calabria, che non si era però concretizzata in "alcuna proposta formale", come spiegato in un post su Facebook da Strada. Proprio dopo tale dichiarazione, oggi esponenti della maggioranza di governo hanno premuto sul governo per l’incarico a Strada, con il leader di Italia Viva (Iv), Matteo Renzi, che ha lanciato un appello per la sua nomina a Commissario.
Appello sostenuto anche dal presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, esponente M5S, e da figure di primo piano di Liberi e Uguali, partito di Speranza.
Le reazioni dell'opposizione
Maria Tripodi, deputata calabrese di Forza Italia, ha augurato “buon lavoro a Gaudio, uomo di indiscusse qualità, un calabrese che si è distinto per competenza in ambito scientifico”, invitando però il governo ad ascoltare “il grido di dolore che si leva dagli amministratori e dai medici calabresi, uomini e donne ormai stremati da un Commissariamento della sanità lungo undici anni”.
Dura invece la reazione del deputato della Lega Paolo Grimoldi, che parla di una “nomina, ideologica e politica, di Gino Strada” accanto a quella del commissario, una “nomina sponsorizzata dalla sinistra radicale e dalle Sardine, solo perché Strada, e lo sappiamo tutti, così poi aprirebbe strutture provvisorie per il Covid, requisendo alberghi ecc, che poi tra qualche mese riconvertirebbe per ospitare le migliaia di clandestini che intanto sbarcheranno dalla Tunisia e dalla Libia".
Sanità commissariata da 11 anni
In Calabria la Sanità è commissariata da quasi 11 anni. La regione è classificata come zona rossa per l'emergenza coronavirus.
I sindaci della regione si sono dati appuntamento giovedì a Roma per protestare contro il commissariamento, come annunciato oggi dal primo cittadino di Calanna (Rc).
Giovedì insieme ai colleghi Sindaci della Calabria sarò a Roma per dire basta ai commissariamenti, per dire che siamo cittadini italiani e pretendiamo una sanità che funzioni.
— Domenico Romeo (@romeo1604) November 16, 2020
#unitiperlanostrasalute @GiuseppeConteIT @robersperanza @matteosalvinimi @GiorgiaMeloni @tripodimaria pic.twitter.com/NcEp2jypq5
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