Le tre regioni confinanti Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, uniscono le forze per evitare di passare dall’attuale zona gialla, a zona arancione o rossa.
L’obiettivo dei tre presidenti di Regione è di anticipare le mosse dell’ordinanza del Ministero della Salute con provvedimenti restrittivi coordinati e allo stesso tempo autonomi.
Ciò significa che ciascuna Regione emanerà una propria ordinanza con misure di contenimento tagliate sulle esigenze del proprio territorio, ma previamente coordinate attraverso uno scambio di informazioni e di conoscenze dai tre presidenti.
Con questa scelta insolita i responsabili del governo di una delle aree più produttive d’Italia vogliono provare a preservare il più possibile il loro tessuto produttivo, pur imponendo nuove restrizioni, ma che saranno tuttavia meno impattanti rispetto a quelle previste dal Governo per le Regioni che transitano dalla zona gialla, alla arancione o addirittura alla zona rossa.
Guerra a spostamenti e assembramenti
Con ordinanza regionale si proverà a limitare il più possibile gli spostamenti “inutili” e gli assembramenti delle persone in piazze o strade di passeggio.
Le Regioni potrebbero imporre a bar e ristoranti di servire le persone solo se sedute e di ridurre ulteriormente il numero dei posti ai tavoli, portandoli quindi a meno dei quattro indicati dal dpcm.
Per evitare gli assembramenti dello scorso fine settimana, che tanto avevano sconcertato Zaia, si pensa anche a una ipotesi scaglionamento delle aperture dei negozi nei fine settimana.
Ordinanze imminenti
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha affermato che l’ordinanza la firmerà oggi giovedì 12 novembre, farà lo stesso anche il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e probabilmente giungerà sempre oggi anche quella di Stefano Bonaccini presidente dell’Emilia-Romagna secondo Il Sole 24 Ore.
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