La Guardia di Finanza, in collaborazione con il Servizio di Polizia Postale della Polizia di Stato ha condotto una operazione internazionale contro la violazione del diritto d’autore a opera di pirati informatici che fornivano a migliaia di utenti in 19 Paesi i servizi delle principali pay TV quali Netflix, DAZN, Disney+ e molte altre.
La Guardia di Finanza, al termine di complesse e sofisticate indagini è riuscita a confiscare 10 milioni di euro, a chiudere 5.500 siti illegali di live streaming e centinaia di canali Telegram.
15 degli indagati avevano anche richiesto il reddito di cittadinanza, pur ottenendo attraverso il lavoro illecito somme ingenti.
L’operazione, condotta sotto la regia della Procura della Repubblica di Napoli, si è avvalsa della collaborazione dell’Agenzia Europea Eurojsut, potendosi così interfacciare direttamente con le autorità di polizia di 19 Paesi esteri.
Operazione ‘The perfect storm’
Attraverso una attività coordinata e simultanea, gli specialisti delle varie polizie hanno disattivato da remoto 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming, oltre a 350 canali Telegram.
L’operazione è scattata durante la diretta delle partite di calcio. I pirati informatici appurato che la loro rete era stata disattivata, hanno attivato la rete di backup per consentire ai loro illeciti abbonati di continuare a visionare illegalmente i contenuti.
La tempesta perfetta si è avuta a questo punto, perché i tecnici altamente specializzati delle varie unità di polizia informatica sono intervenuti tracciando anche i nuovi server e nuovi canali Telegram, disattivando anche questi.
L’Action Day fissato in contemporanea nei 19 Paesi il giorno 10 novembre ha portato 23 persone sotto inchiesta, il sequestro di 10,6 milioni di euro e l’arresto di una persona in Italia.
30 i decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di trasmissione del segnale pirata in Italia e all’estero, oltre al blocco e sequestro di 334 account PayPal.
Intelligenza artificiale al servizio delle polizie
Le polizie si sono avvalse di innovativi software operanti grazie agli algoritmi intelligenti (intelligenza artificiale) e dell’analisi dei Big Data.
Grazie a questo software sono stati scovati anche tutti i reseller della rete e sono stati identificati.
La polizia ha i nomi dei clienti
“Tali risorse software, – scrive la Guardia di Finanza – oltre a permettere di individuare ogni membro dell’associazione indagata, hanno anche consentito di identificare l’intera rete dei re-sellers operanti nel territorio nazionale, nonché l’elenco completo dei dati identificativi degli illeciti utilizzatori in ambito mondiale.”
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