Accade a Segrate qualche giorno fa, il sindaco Paolo Micheli chiede per strada a “un gruppo di adolescenti che non indossavano la mascherina” di metterla, ma tanto è bastato per ricevere come risposta solo insulti.
“Ho chiesto loro tranquillamente di indossarla, come ho fatto altre volte quasi sempre con dei ragazzi. Risultato? Girato l’angolo mi hanno insultato pesantemente con cori da stadio ed epiteti irripetibili (erano con me anche le mie bimbe che hanno sentito tutto).”
Ma non basta, perché dagli insulti si è passati alle minacce con scritte e bestemmie rivolte al sindaco apparse all’ingresso di Centroparco e a poca distanza dalla sede del Comune di Segrate.
Le scritte sono state cancellate da altri giovani ha riferito il sindaco, che per la loro azione di volontariato e di civiltà ha ringraziato “di cuore I Ragazzi di Robin che sono intervenuti prontamente per pulire scritte e cancellare la maleducazione.”
Resta tuttavia l’emergenza educativa in un Paese dove “il momento che stiamo vivendo purtroppo scava ancora più profondo il solco tra loro (i giovani) e tutte le istituzioni che dovrebbero educarli e accompagnarli nella crescita”, come ha scritto il sindaco di Segrate.
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