La provocazione dell’onorevole Vittorio Sgarbi è andata in scena ieri sera in un ristorante di un amico, dove la cena è stata organizzata addirittura oltre la mezzanotte e con la presenza di otto commensali a tavola.
“Nell’autoproclamata Repubblica del Sutristan, i Dpcm di Conte non hanno alcuna efficacia. Per questo al ristorante “Da Giuseppi” (inaugurato proprio oggi [27 ottobre, ndr]) si cena ben oltre la mezzanotte…”
Ha scritto Vittorio Sgarbi accompagnando il breve testo con una foto della cena, in cui tutti i partecipanti si mostrano con il calice alzato.
Piovono i commenti al post di Sgarbi, con alcuni che chiedono goliardicamente di poter “fare richiesta di cittadinanza” nella Repubblica del Sutristan, ovvero a Sutri, il Comune in provincia di Viterbo dove l’onorevole è sindaco e dove ha organizzato la provocatoria cena.
Provocazione a parte
Il primo cittadino di Sutri, Sgarbi, derogando al Dpcm, ha stabilito che i ristoranti potranno restare aperti fino alle ore 22, mentre bar e pasticcerie del suo paesino dovranno chiudere alle 20. Una decisione in linea con quanto fatto dalla provincia autonoma di Bolzano.
L’ordinanza di Sgarbi, però, potrebbe essere facilmente impugnata da Regione Lazio o dal Governo, perché il Dpcm vieta di poter abrogare parte delle sue restrizioni.
Le proteste dei ristoratori che restano aperti
A Pesaro l’altro ieri un ristoratore ha deciso di protestare contro la chiusura imposta alle ore 18, organizzando una cena con 90 persona (limite massimo nel suo ristorante).
Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato e i vigili urbani di Pesaro che hanno chiesto alle persone di uscire al termine dell’identificazione.
Il ristorante è stato sottoposto a chiusura per 5 giorni.
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