La cannabis light diventa ufficialmente uno stupefacente. In concreto è il cannabidiolo (Cbd), contenuto nella cosiddetta cannabis leggera, che passa da sostanza chimica a sostanza stupefacente poiché diventa un farmaco sperimentale.
Il decreto del ministro della Salute Roberto Speranza è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso giovedì e sarà quindi presto effettivo.
Di conseguenza qualsiasi composizione contenente il cannabidiolo è ora un prodotto non più vendibile liberamente come avveniva fino ad ora, poiché diventano prodotti farmaceutici e vendibili quindi solo se in possesso di una apposita licenza.
Cannabidiolo diventa stupefacente: perché?
Di recente l’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) ha ricevuto una richiesta di autorizzazione per la commercializzazione di un farmaco a base di cannabidiolo da usare come cura compassionevole per i pazienti in trattamento con sindrome di Dravet e sindrome di Lennox-Gastaut.
Il passaggio nella categoria di farmaco si è quindi reso necessario come atto burocratico per poter ammettere un farmaco in fase sperimentale, che è già stato approvato anche dall’EMA (l’European Medicines Agency).
Mercato cannabis light in crisi
I negozietti che vendono prodotti a base di cannabidiolo non potranno più venderli perché sprovvisti di apposita licenza per la vendita di farmaci, dovrebbero quindi trasformarsi in farmacie per poter continuare la vendita del cannabidiolo, ma potrebbero forse venderlo solo come cura compassionevole probabilmente.
La droga è droga
Sull’uso della cannabis light si è sempre schierato contro il questore di Macerata Antonio Pignataro, che raggiunto dall’agenzia di stampa AGI, ha dichiarato:
“La droga in tutte le sue forme rappresenta un pericolo per i nostri ragazzi e deve essere contrastata per evitare una emergenza nazionale come è accaduto in tutti quei Paesi dove è stata liberalizzata."
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