Riguardo eventuali licenziamenti e rischio fallimento in caso di revoca, la De Micheli ha commentato: "Riteniamo che Atlantia non debba assumersi una responsabilità così grave di fronte al Paese e ai suoi lavoratori".
Il Ministro ha sottolineato anche successivamente la non responsabilità del governo nell'ambito del possibile esito negativo dell'intera vicenda.
"Il governo ha fatto un negoziato che è durato un anno di cui tutti voi vi siete lamentati abbondantemente. Quel negoziato aveva portato a una soluzione assolutamente utile per l’azienda e per il Paese perché sostenendo il risultato che avevamo tenuto al Consiglio dei ministri quella sarebbe stata una soluzione utile a tutti, ad Atlantia e soprattutto agli italiani e alle italiane, che è la cosa che ci interessa di più. Essersi discostati da quella scelta è una responsabilità di Atlantia e di Aspi. Noi ci attendiamo che ci sia un momento rapido di presa di coscienza che gli impegni vanno mantenuti, lo abbiamo sempre detto in questi giorni. In questo negoziato, noi stiamo rispettando le regole di mercato, come avevamo garantito fin dal primo momento", ha dichiarato.
La De Micheli ha affermato che in merito vi è una situazione di stallo dovuto alle due lettere mandate da Aspi e Atlentia il 14 luglio al Consiglio dei Ministri, riguardo cui si riferirà a breve sempre nella stessa sede. Queste lettere - ha detto il Ministro - determinano il non rispetto degli impegni assunti da parte degli interlocutori del governo.A margine, espresse preoccupazioni anche riguardo Alitalia: "Non vi nascondo una certa irritazione per il ritardo sulla firma del decreto che, come avevo detto qualche giorno fa, è pronto", ha affermato.
In precedenza la De Micheli ha dichiarato che Alitalia non sarà per sempre una società di proprietà esclusiva dello Stato italiano, nel momento in cui la compagnia aerea di bandiera camminerà con le sue gambe si cercheranno dei partner commerciali, alleanze, ingresso di nuovi soci del comparto aereo.
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