Le scuole sono ripartite, ma non tutte a causa della mancanza di banchi, del personale carente di numero e altre problematiche legate a una assenza di organizzazione.
Nel frattempo quelle che hanno aperto devono ora fare i conti con il covid-19 e così, grazie a un lavoro realizzato da un ricercatore e uno studente universitario, Vittorio Nicoletta e Lorenzo Ruffino, come riporta Sky Tg24, scopriamo quale sia la situazione in Italia delle scuole chiuse e o parzialmente chiuse a causa dei contagi rilevati in ambiente scolastico.
Secondo i dati raccolti dai due ricercatori sarebbero 485 le scuole dove è stato rilevato almeno un caso di positività e circa 11 quelle totalmente chiuse per consentire la sanificazione degli ambienti.
I dati rilevati dai ricercatori si rifanno principalmente a notizie pubblicate online ed infatti il documento disponibile nel web riporta la fonte della notizia da cui hanno desunto i dati.
I due ricercatori hanno ricreato anche una mappa virtuale dell’Italia che graficamente mostra le aree del Paese dove si concentra il più alto numero di scuole con casi covid-19.
Il Centro-Nord Italia è l’area dello Stivale più densamente popolata dai casi, mentre al Sud e sulle Isole si concentrano meno casi. Tuttavia è da tenere conto che nel Mezzogiorno le scuole hanno riaperto solo da pochi giorni e in alcune regioni non tutte hanno riaperto a pieno regime.
Chi sono i positivi
Secondo i dati raccolti dai due ricercatori i casi di positività si concentrano principalmente tra gli studenti (74% del totale dei casi risultati positivi), seguono i docenti risultati positivi (12,7%) e infine il resto del personale scolastico che rappresenta il 7,7% dei casi positivi rilevati nelle scuole italiane.
Il tipo di scuola
Per quanto riguarda il tipo di scuola, sono le Superiori a mostrare la maggiore criticità con il 30,6% di casi, seguita dalla scuola Primaria con il 24,7% e quindi dalla scuola dell’Infanzia con il 21,8% dei casi. La scuola media registrerebbe il 15,2% dei casi di positività registrati in una scuola italiana. Negli Istituti comprensivi i casi rappresenterebbero il 4,2% del totale.
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