Preoccupazione in uno dei call center per un caso sospetto di COVID-19. L'azienda in via precauzionale e fino all'esito del tampone, ha disposto la chiusura della sede di via Cordova già nella serata di ieri, per l'immediata sanificazione dei locali aziendali. Una parte degli operatori continuerà la propria attività in smart working.
L'allarme è scattato quando una dipendente ha dichiarato di essere entrata in contatto diretto con un familiare poi risultato positivo al virus. La lavoratrice, in formazione al servizio 187 dal 31 agosto all'11 settembre e poi in servizio operativo dal 14 al 16 settembre, ha frequentato continuativamente la sede lavorativa. I locali e gli strumenti di lavoro saranno sottoposti a sanificazione, come prevedono i protocolli anticontagio.
Durante questo periodo i lavoratori continueranno la propria attività da casa in modalità smart working, mentre per chi non è dotato di supporti informatici, circa 89 operatori, saranno disposti gli ammortizzatori sociali.Saranno incentivati, eliminando il preavviso di 5 giorni, i congedi parentali e i permessi in situazione di necessità.
La situazione dei contagi in Sicilia
Nelle ultime settimane i casi di contagio da nuovo coronavirus hanno iniziato ad aumentare in Sicilia. Negli ultimi sette giorni sono 666 i contagi registrati nell'isola, per una media giornaliera di circa 90 casi ogni 24 ore. L'ultima volta che era stata registrata una crescita così sostenuta della curva epidemiologica è stato nella settimana tra il 21 e il 28 marzo, con 869 nuovi positivi, in piena fase acuta.
Per la prima volta dalla fine del lockdown, con un'ordinanza regionale di sabato 19 settembre sono state istituite 4 zone rosse, nelle strutture della comunità Missione Speranza e Carità di Palermo, dove oggi i contagi tra gli ospiti del centro sono balzati a quota 103.
C'è preoccupazione per un focolaio di Corleone, nel palermitano, esploso tra i 500 partecipanti di due matrimoni. Il sindaco ha disposto la chiusura di scuole, parchi, musei, circoli ricreativi e ha sospeso il mercato all'aperto, per contenere la diffusione dei contagi.
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