La Corte di Appello di Milano ha ritenuto giustificata la riduzione di pena da 5 anni a 4 anni e 4 mesi per sequestro e violenza sessuale da parte di un 63enne nei confronti della sua ex convivente, perché quest’ultima aveva assunto un atteggiamento troppo disinvolto.
L’uomo, esasperato dal comportamento della ex convivente che l’accusava anche di averla tradita con uomini conosciuti su Facebook, avrebbe quindi deciso di vendicarsi violentandola.
Le motivazioni che hanno spinto la Corte di Appello a ridurre la pena spaventano e interpellano le coscienze su un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che si consuma spesso tra le mura domestiche nel silenzioso dolore di troppe donne.
Il degrado sociale e la difesa dell’uomo
L’uomo viene descritto come un uomo mite, quasi soggiogato dalla donna. Lui sapeva dei continui tradimenti di lei, ma la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è stato il momento in cui ha saputo che lei era rimasta incinta di un altro uomo.
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