Roberto Formigoni, ex presidente della Regione Lombardia condannato a cinque anni e dieci mesi per corruzione, sarà il 12 settembre in piazza a Milano a perorare la causa del 'no'.
"Meno parlamentari vuol dire più potere ai capibastone dei partiti", spiega le sue ragioni.
Di certo la sua condizione di condannato per corruzione potrebbe prestare facilmente il fianco a contestazioni di ogni genere.
"Se capiterà, capiterà. Mi è successo tante volte… Sono un vecchio leone. Ma mi auguro però che non ci siano problemi. Non per me, ma per non danneggiare una causa giusta”, ha dichiarato al 'Corriere della Sera'.
L'intervento di Formigoni in un contesto politicamente molto variegato si terrà grazie al permesso ottenuto dal giudice, che gli ha concesso di uscire di casa per 120 minuti al giorno.
"Tutti i santi giorni sfrutto ogni minuto delle due ore che mi sono concesse per uscire. Incontro la gente e tengo rapporti sperando di poterlo fare un giorno anche di più", ha dichiarato Formigoni.
Dure critiche da parte di Vito Crimi, capo del Movimento 5 Stelle, apertamente schierato per il 'sì'. Per Crimi il semplice fatto porta acqua al mulino del 'sì'.
Incredibile: Formigoni è agli arresti domiciliari e va in piazza a fare comizi durante l'ora di permesso. Sembra una barzelletta, invece è la triste realtà. Ed è un'altra, l'ennesima, ragione per votare Sì al #referendum sul #TaglioDeiParlamentari del 20 e 21 settembre. #IoVotoSì pic.twitter.com/g73YBZNqt8
— Vito Crimi (@vitocrimi) September 9, 2020
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