Per Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, le aziende potrebbero essere una fonte di preoccupazione maggiore, dal punto di vista epidemiologico, rispetto alle scuole.
"Se le disposizioni sono seguite correttamente mi preoccupa meno la scuola delle imprese. Nelle aziende la spinta al profitto può far prendere scorciatoie ed è difficile controllare tutti", ha sottolineato l'esperto.
Crisanti ha quindi esortato a dare fiducia alle nuove norme, studiate appositamente dal Cts per garantire il rientro in piena sicurezza egli alunni tra i banchi di scuola:
"Le regole per il rientro degli alunni sono state approvate, ora è inutile criticare. Applichiamole e vediamo come va", ha concluso il professore dell'Università di Padova.
Preoccupazione per il rientro a scuola
Secondo una recente indagine condotta da Save the Children e Ipsos, dal titolo "La scuola che verrà: attese, incertezze e sogni all’avvio del nuovo anno scolastico”, ben 7 genitori su 10 sono preoccupati per il rientro a scuola.
La principale causa di ansia per le famiglie è data dall’incertezza circa le modalità di ripresa (60%), seguita dai rischi legati al mancato distanziamento fisico (51%) e quindi dalle possibili variazioni di orario di entrata/uscita da scuola che potrebbero non essere compatibili con gli impegni lavorativi dei genitori (37%), specialmente per i genitori di bambini di 4-6 anni (45%).
Al momento dell'indagine, infatti, sono 1 genitore su 4 era a conoscenza delle modalità di ripresa, ad esempio la suddivisione delle classi in gruppi, e se il 66% era a conoscenza della data di apertura, 7 su 10 non avevano ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall'istituto dei figli circa le modalità organizzative e sulle norme comportamentali per il prossimo anno scolastico.
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