In un’intervista al canale YouTube ‘TV Democracia’, il leader del Partito dei lavoratori ed ex presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha chiesto scusa alle famiglie delle vittime di Cesare Battisti riconoscendo l’errore di aver a suo tempo concesso asilo al terrorista italiano.
"Ha ingannato molta gente in Brasile, non so se ha fatto altrettanto in Francia, ma la verità è che c’erano molte persone che pensavano che fosse innocente. E se abbiamo commesso questo errore, ci scusiamo senza dubbio", ha dichiarato Lula.
Secondo quanto dichiarato da Lula durante l'intervista, la decisione di non estradare Battisti fu presa perché il suo ministro della Giustizia di allora, Tarso Genro, era certo che l’ex membro dei Pac fosse "innocente".
La reazione delle famiglie
"Le scuse di Lula? Meglio tardi che mai ma sono inutili. Adesso voglio vedere cosa dice chi aveva appoggiato la sua decisione. Perché dirlo oggi? Per fare notizia? Noi non ce ne facciamo nulla delle sue scuse" ha commentato Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l’uso delle gambe.
"Fa piacere che una persona come lui, che è stato presidente del Brasile, ammetta di aver fatto una valutazione errata. E questo gli fa onore. Certo le scuse sono arrivate un po' in ritardo, ma fanno piacere" ha affermato invece Maurizio Campagna, fratello di Andrea, poliziotto ucciso a 25 anni dal terrorista dei Pac che aveva richiesto più volte le scuse di Lula.
Il caso Battisti
Cesare Battisti si trova al momento nel carcere di Massama dal 14 gennaio 2019: sconta due ergastoli per quattro omicidi. Il detenuto è comparso davanti ai giudici di sorveglianza a metà maggio richiedendo la detenzione domiciliare per paura di contrarre il Covid, ma il tribunale aveva respinto la sua richiesta. A giugno Battisti ha poi presentato reclamo sul tipo di alimentazione che ricevono i detenuti della prigione.
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