“Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana.
È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà del nostro Paese”.
Lo scrive su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza che i questo modo semplifica ulteriormente l’aborto con metodo farmacologico entro le prime nove settimane di gestazione.
Le nuove direttive modificano in pratica i protocolli per l’assunzione della pillola RU486 che potrà essere usata senza ricovero, ma basterà una giornata trascorsa in ospedale e la sera la donna potrà tornare a casa a condurre la sua vita normale.
La risposta del Movimento per la Vita alla RU486
In occasione della Relazione del Ministro della Salute sull’attuazione della Legge 194/78, la presidente del Movimento per la Vita così commentava l’uso della RU486.
“La relazione riferisce anche dell’aumento della RU486 (aborto farmacologico) che è in linea con la tendenza a “semplificare” l’aborto rendendolo più “pulito” e quindi più accettabile. Ma sempre di uccidere si tratta. Infatti, la cosa inquietante della RU (pesticida umano, la chiamava Lejeune) è che la distruzione di un figlio viene realizzata banalmente con un sorso d’acqua per accompagnare l’assunzione di una e poi di un’altra pasticca.”
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