"Per evitare una nuova ondata di COVID19 ci si prepara ad una nuova chiusura delle frontiere esterne dell'Europa", lo ha detto Antonio Tajani.
Dopo i contagi importati dall'estero e l'importante aumento dei casi in molti Paesi del mondo, il vicepresidente di Forza Italia ritiene che sia arrivato il momento di imporre delle restrizioni agli ingressi in Ue.
"L'Ue esamini la situazione della pandemia in Africa ed i flussi migratori dall'Asia (in particolare da Pakistan e Bangladesh)", ha inoltre scritto in un tweet.
#coronavirus L’ Ue esamini la situazione della pandemia in Africa ed i flussi migratori dall’Asia (in particolare da Pakistan e Bangladesh). Per evitare una nuova ondata di #COVID19 ci si prepari ad una nuova chiusura delle frontiere esterne dell’Europa.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) July 12, 2020
Stop voli dai Paesi a rischio in Italia
L'Italia ha già inasprito le norme sugli ingressi, dopo l'arrivo allo scalo aeroportuale di Fiumicino di alcuni cittadini positivi al nuovo coronavirus. Il 9 luglio, con un'ordinanza comparsa sulla pagina del ministero della Salute, Roberto Speranza ha vietato l'ingresso in Italia ai cittadini provenienti da 13 Paesi considerati a rischio.
Stop agli ingressi per chi nelle due settimane precedenti sia stato in Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Sono vietati i voli diretti e indiretti, attraverso le triangolazioni.
I cittadini italiani provenienti da detti Paesi potranno rientrare, ma dovranno stare in isolamento fiduciario per 14 giorni.
Il provvedimento potrebbe essere esteso con il rinnovo del Dpcm in discussione il 14 luglio in Parlamento.
La situazione dei confini europei
L'Europa ha riaperto le frontiere esterne dall'1 luglio per una lista di 15 Paesi. Al momento nell'elenco di questi Paesi non rientrano Usa e Russia, mentre la Cina potrà essere inclusa ma a condizione di reciprocità.
L'elenco dei Paesi terzi raccomandati per la riapertura delle frontiere esterne dal 1° luglio verrà rivisto e aggiornato ogni due settimane: si possono sia aggiungere nuovi Stati, sia eliminare quelli già presenti a seconda della situazione epidemiologica, si legge in un comunicato del Consiglio Europeo.
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