"Lo stato di emergenza è la nostra Arca di Noè". Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, in un'intervista a Il Messaggero. "Fino a quando il Covid19 sarà in circolazione - prosegue -potranno sempre servire misure eccezionali per lavoratori, imprese, sanità, scuola e per ogni comparto su cui governo, regioni ed enti locali sono chiamati a dare risposte quotidiane".
Un nuovo lockdown
Boccia non ritiene che in futuro si dovrà ricorrere a un nuovo lockdown. Adesso "è diverso, ci sono strumenti e conoscenze e lo prevede già la legge in vigore che sarà possibile circoscrivere i territori in caso di crisi improvvise".
In quanto all'utilizzo dei tanto discussi Dpcm, dalla riapertura delle regioni del 3 giugno "è stato ridotto quasi a zero", ricorda. "Il numero dei Dpcm - prosegue il ministro - è stato intenso solo nelle settimane più drammatiche del lockdown quando era necessario assumere decisioni immediate e per tutelare la vita. Quelle esigenze non ci sono più".
Tuttavia Boccia ritiene che il rischio ancora esista e gli italiani stiano sottovalutando il virus.
"Hanno fatto male alcune esternazioni - ritiene il ministro - che per quanto fondate e non ho alcun dubbio a considerarle tale, hanno potuto influenzare la gente e far credere che sia tutto finito". Se l'epidemia dovesse scoppiare di nuovo "rischiamo di non poterci rialzare più"
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