Dal 3 giugno i lavoratori agricoli dei Paesi europei e Schengen potranno entrare in Italia senza il periodo di quarantena, mentre dal 15 giugno sarà la volta dei braccianti provenienti dai paesi extracomunitari.
L'apertura delle frontiere renderà possibile il ritorno dei braccianti agricoli stranieri, oltre 370 mila che arrivano ogni anno e che provvedono alla raccolta del 27% dei prodotti agricoli italiani, ovvero oltre un quarto del made in Italy che finisce sulle tavole delle famiglie italiane o nell'export.
“Le nostre imprese agricole si stanno già impegnando per accompagnare il trasferimento dei lavoratori europei dai Paesi di origine in Italia”, fa sapere Prandini.
Con il lockdown e la chiusura dei confini le campagne hanno rischiato l'abbandono del raccolto, per carenza di lavoratori stagionali. Coldiretti ritiene positive alcuni provvedimenti presenti nel Cura Italia, come la proroga sino al 31/12 dei permessi di lavoro in scadenza e il non riconoscimento dello status di attività di lavoro dipendente quella prestata da parenti e affini sino al sesto grado, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito.
L'associazione dei coltivatori chiede semplificazioni per l'emissione dei voucher in agricoltura, per l'impiego di pensionati, studenti e cassintegrati, in un momento di sospensione e rallentamento delle altre attività economiche.
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