"Io non ci sto. Con chi pensano di avere a che fare? Nessuno può ricattare il governo, nessuno può ricattare lo stato italiano, nessuno può ricattare i cittadini che lo Stato italiano rappresenta". Così il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Giancarlo Cancellieri, replica con un video pubblicato su facebook alla decisione di Atlantia di congelare 14,5 miliardi di investimenti destinati alle autostrade.
"Quelli del crollo del Ponte di Genova, quelli che si sono macchiati del sangue delle 43 vittime, quelli che non hanno neanche chiesto scusa, proprio quei Benetton lì, stamattina se ne sono usciti con una novità: se non ci fate da garanzia per un prestito di qualche miliardo di euro, non investiamo. E' la logica del ricatto", dice Cancellieri.
Il piano del governo
Ma il governo ha un piano: commissariare e sostituire Spea con Anas. Questa la proposta di Cancellieri che si rivolge agli alleati di governo, in particolare a Iv.
"Un piano serio che risponde a tutte le critiche di quelli che dicevano che senza la concessione tanti padri di famiglia alla fine perderanno il lavoro. Non perde il lavoro nessuno.Vogliamo commissariare direttamente Aspi, con un commissario di governo. E Spea, che era quella che taroccava i controlli, la sostituiamo con Anas", specifica il viceministro.
Le sospensione degli investimenti
La decisione di Atlantia di inserisce all'interno di un lungo braccio di ferro con il governo che dura da oltre due anni e rischia di far saltare la concessione di Autostrade Spa. Dopo la proposta, rimasta sostanzialmente in attesa di risposta, di un piano di investimenti e aumento del capitale, per chiudere "pacificamente" il contenzioso con lo Stato, la holding dei Benetton, Edizione, valutava un finanziamento garantito Sace, dal valore complessivo di circa 2 miliardi di euro.
Il crollo del traffico stradale durante i mesi di lockdown, avrebbe causato un danno economico ad Atlantia, da qui la richiesta di liquidità che ha ricevuto il no del vice del Mise.
"Domandare è lecito, rispondere è cortesia: No grazie", ha risposto Buffagni sui social, negando l'accesso agli aiuti previsti dal Dl Rilancio.
Immediata la reazione di Atlantia di congelare gli investimenti per 14,5 miliardi, limitandosi a destinare 900 milioni di euro alla manutenzione ordinaria della rete autostradale. Dall'altro lato l'azienda ha fatto sapere che valuterà "tutte le iniziative necessarie per la tutela della società", lasciando intuire l'intenzione di avviare una causa legale nei confronti del governo.
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