Confcommercio calcola in modo prudenziale quale potrebbe essere a fine 2020 la caduta complessiva nei consumi e stima in -84 miliardi di euro la spesa dei consumatori, pari al -8% rispetto al 2019.
Una stima prudenziale che si basa su alcuni paletti precisi come “la data del primo ottobre come la più realistica per il ritorno a una fase di totale normalità, seppure con l’attivazione di protocolli di sicurezza che modificheranno i comportamenti di famiglie e imprese”.
Se però così non fosse, le stime potrebbero “anche peggiorare” scrive Confcommercio.
I comparti con le perdite maggiori
“Oltre tre quarti della perdita dei consumi sono concentrati in pochi settori di spesa: vestiario e calzature (-9,3%), automobili e moto (-18,8%), servizi ricreativi e culturali (-16,9%), alberghi, bar e ristoranti”, scrive la Confederazione in una nota resa pubblica quest’oggi.
Le cadute più pesanti secondo i dati in possesso di Confcommercio riportano che bar e ristoranti e servizi di alloggio hanno subito le perdite maggiori, rispettivamente: -33,3% (bar più ristoranti); -48,5% alloggio.
La proposta di Confcommercio
Per compensare la caduta “di reddito del settore privato” è necessario “maggiore debito pubblico”.
“Questo pilastro dei trasferimenti a fondo perduto a famiglie e imprese sembra in via di rafforzamento, e ciò offre qualche speranza per la ripresa”.
Le parole di Sangalli
Il presidente di Confcommercio Sangalli ha commentato le cifre appena pubblicate dall’associazione di categoria che presiede, affermando che i numeri constatano “una perdita insopportabile per l'economia e la società italiana”.
E Sangalli teme che una Fase 2 potrebbe non esserci in realtà per le imprese.
“Senza un vero sostegno non ci sarà nemmeno una Fase 2 per le nostre imprese che hanno assoluto bisogno di indennizzi e contributi a fondo perduto, prestiti senza burocrazia e moratoria fiscale per quest'anno".
Sangalli chiede che si agisca per ripartire subito, “in sicurezza, e ridare una prospettiva di fiducia e di speranza che oggi non c’è".
La Fase 2 annunciata durante una conferenza stampa dal primo ministro Giuseppe Conte, entrerà in vigore il prossimo 4 maggio, facendo uscire il Paese dal lockdown grazie alla riapertura di grossa parte delle attività produttive e all'allentamento delle limitazioni alla vita sociale, pur conservando l'obbligo della mascherina per uscire e della distanza sociale.
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