Non è dato sapere se Donald Trump abbia imposto i nuovi dazi alle merci provenienti dall’Unione Europea sulla base delle sue inclinazioni culinarie, ma la pasta e il vino italiano sono per ora salvi dai dazi degli Stati Uniti d’America.
Salvo anche l’olio di oliva che viene graziato dalla revisione della lista di prodotti emanata lo scorso mese di ottobre del 2019 quando ad essere tassati alla dogana furono il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano con tutti gli altri formaggi nostrani.
Perché Trump impone dazi all’Unione Europea
I dazi di Trump sono frutto di una sentenza vinta dagli USA davanti all’organo di conciliazione del WTO, e riguarda una disputa che va avanti da oltre 15 anni su presunti aiuti che l’UE avrebbe dato ad Airbus, di fatto penalizzando l’americana Boeing.
Ma anche l’Ue accusa gli USA di concorrenza sleale sul caso Airbus-Boeing e questa vicenda va avanti senza una fine da anni. Ma Trump ha deciso di dare seguito a quanto aveva concesso il WTO, ovvero all’imposizione di 7,5 miliardi di dazi ai prodotti provenienti dall’Ue ed importati sul suolo degli Stati Uniti.
Come l’Italia si è salvata dai nuovi dazi di Trump
Il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova (Iv) spiega via Facebook come è riuscita a evitare all’Italia ulteriori dazi ai suoi prodotti.
“Il lavoro fatto in questi mesi ha dato i suoi frutti: l'agroalimentare italiano non compare nella lista dell'Ustr americana appena pubblicata dei prodotti soggetti a dazi. Abbiamo scongiurato il rischio che le nostre eccellenze subissero danni irreparabili.
Nell'incontro che avuto con il Segretario all'Agricoltura statunitense Perdue il 30 gennaio scorso a Roma lo avevo ribadito a chiare lettere: tenete l'agroalimentare italiano fuori dalla vicenda Airbus. Ed avevo raccolto condivisione e disponibilità”.
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