Dopo alcuni accertamenti medici effettuati all'aeroporto di Pratica di Mare, i 56 italiani provenienti dalla città di Wuhan, sono arrivati nel campus sportivo dell'esercito a Cecchignola, dove sono state allestite delle camerate-container nelle quali trascorreranno i prossimi 14 giorni sotto osservazione. Saranno assistiti e monitorati dal personale medico dello Spallanzani.
I 56 rimpatriati resteranno in quarantena per il tempo massimo di incubazione del virus, 14 giorni. Nel caso in cui manifestassero i sintomi dell'influenza da 2019-nCoV saranno ricoverati all'Istituto Spallanzani.
Buone condizioni di salute
Il Commissario straordinario Angelo Borrelli ha assicurato che gli italiani rimpatriati sono in buone condizioni di salute.
"Sono stati ultimati i controlli sanitari, non ci sono problemi di sorta per i nostri concittadini rientrati che adesso stanno per essere portati alla Cecchignola", ha dichiarato in un video pubblicato su facebook.
L'italiano rimasto a Wuhan per la febbre
E' uno studente di 17 anni l'italiano che non è stato rimpatriato perché presentava qualche linea di febbre. Il ragazo che si trovava a Wuhan, città focolaio dell'epidemia, si trovava in uno stato febbrile al momento dell'imbarco ed è dovuto restare a terra, per i protocolli di sicurezza.
Il diciassettenne è stato sottoposto al test per il coronavirus. Il risultato è atteso per domani. "La sua situazione e' abbastanza calma - ha detto Stefano Verrecchia, capo dell'Unità di Crisi della Farnesina - è curato da due signore italiane in un appartamento dell'ambasciata che è costantemente in contatto con lui"
"Tornerò presto in Cina"
Lo ha detto Lorenzo Bernardino, studente di 22 anni di Pescara, tra i 56 italiani atterrati oggi a Pratica di Mare. "Mi sono trovato bene, è stata solo una piccola disavventura".
A riferire le sue parole sono i genitori, che lo hanno atteso davanti alla struttura sportiva di Cecchignola. "Lo saluteremo guardandolo dal finestrino, per 15 giorni non potremo parlare con lui, ma lo saluteremo guardandolo al finestrino del pullman", spiega il padre Giulio Di Berardino.
Allo Spallanzani isolato il genoma del virus
Intanto nelle scorse ore gli scienziati italiani sono riusciti, primi al mondo, ad isolare il genoma del virus del 2019-nCoV.
I dati raccolti dai nostri specialisti saranno ora messi a disposizione della comunità internazionale, nel tentativo di creare al più presto un vaccino.
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