In Iraq una decisione presa direttamente dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha posto fine alla vita del generale iraniano Qasem Soleimani, uno degli uomini più in vista in Iran e considerato una futura guida del Paese persiano.
Soleimani è stato ucciso da un raid Usa autorizzato da Trump, che in patria è stato contestato anche dalla speaker della Camera Nancy Pelosi per aver preso una decisione senza informare e/o chiedere l’autorizzazione del Congresso.
Benjamin Netanyahu è stato avvisato da Trump pochi minuti prima del raid condotto con un drone, ed ha costretto il premier a fare precipitoso rientro in patria dalla Grecia dove era in visita, anche se ha difeso il “diritto all’autodifesa” degli USA.
In Italia, invece, la questione sembra preoccupare solo la Borsa di Milano che a seguito della notizia, e in linea con le principali borse europee, cede il 0,98% (FTSE MIB).
Pochi i politici che commentano l’accaduto e lo fanno con semplici tweet. Tuttavia il fatto rischia di innalzare enormemente la tensione in Medio Oriente.
Nota ufficiale del ministero degli Esteri italiano sulla situazione in Iraq
Appena pubblicata una nota di aggiornamento da parte del ministero degli Esteri italiano su quanto sta accadendo in Iraq:
"Gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani.
L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione.
Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità. Nuovi focolai di tensione non sono nell’interesse di nessuno e rischiano di essere terreno fertile per il terrorismo e l’estremismo violento".
Così si legge nel comunicato stampa ufficiale della Farnesina.
Le sparute reazioni dei politici italiani all’omicidio di Soleimani
Matteo Renzi fa notare come la politica italiana si stia occupando di cose superficiali invece di occuparsi di quanto “sta accadendo in Libia e in Medio Oriente” e chiede all’Italia e all’Europa di “tornare ad avere un ruolo in politica estera”.
Il 2020 della politica italiana è iniziato con sterili discussioni da cortile. Quello che sta accadendo in Libia e in #MedioOriente dovrebbe farci cambiare passo e chiamare l'Italia - e l'Europa - a tornare ad avere un ruolo in politica estera. #Soleimani
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 3, 2020
Il Segretario Pd Nicola Zingaretti spera di "scongiurare un’escalation incontrollabile nell’area".
Grande preoccupazione per l’altissimo livello di tensione in #Iraq dopo le violenze dei giorni scorsi contro l’ambasciata Usa e l’eliminazione di #Soleimani. L’Italia e l’Europa assumano tutte le iniziative utili per scongiurare un’escalation incontrollabile nell’area
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) January 3, 2020
Anche Matteo Salvini dedica un tweet all’eliminazione del generale e lo fa per congratularsi con Trump:
Donne e uomini liberi devono ringraziare il presidente Trump e la democrazia americana per aver eliminato #Soleimani, uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà.@realDonaldTrump pic.twitter.com/ajpudgKdcp
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 3, 2020
Alle parole di Salvini, indirettamente, risponde Laura Garavini, vice presidente di Italia Viva al Senato e vice presidente della Commissione Difesa:
Chi in queste ore fa bieca propaganda su uccisione #Soleimani non si rende conto di quanto pericolosa e drammaticamente possibile sia una eventuale guerra in Medio Oriente, anche x l'Italia. Serve massimo sforzo, italiano, #eu ed internazionale x deescalation
— Laura Garavini (@LauraGaravini) January 3, 2020
Anche Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa del Governo Renzi e Gentiloni, interviene sul caso internazionale:
Con l’eliminazione di #Soleimani rischio di escalation e destabilizzazione di tutta la regione. Occorre immediato impegno di Italia ed Europa, autorevole e assiduo.
— Roberta Pinotti (@robertapinotti) January 3, 2020
La leader FdI Georgia Meloni dice che "una escalation delle tensioni in Medio Oriente (con possibili ripercussioni anche in Libia) non è nell’interesse dell’Italia perché rischia di acuire il problema immigrazione, alimentare il terrorismo e danneggiare ulteriormente l’economia europea".
Mentre secondo Alessandro Di Battista "è un raid stupido":
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