Il tribunale dei Ministri ha accolto la richiesta della Procura di Roma di archiviazione per Matteo Salvini, indagato dalla procura di Agrigento nella vicenda della nave Alan Kurdi della ong Sea Eye, per abuso d'ufficio. Archiviata, assieme a quella dell'ex ministro dell'Interno, la posizione del prefetto Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto del Viminale.
Il leader del Carroccio esprime la sua soddisfazione sui social, per il fatto che un tribunale abbia riconosciuto che "bloccare sbarchi non autorizzati non è un reato". Restano tuttavia altre indagini pendenti su Matteo Salvini che intanto promette di rifare "esattamente le stesse cose" quando tornerà al governo.
Bene, un Tribunale finalmente riconosce che bloccare gli sbarchi non autorizzati di immigrati non è reato!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 22, 2019
Sono curioso di vedere a questo punto cosa decideranno le altre Procure, e una volta tornato al governo rifarò esattamente le stesse cose. pic.twitter.com/HTYOkX4n1m
La vicenda della Alan Kurdi
La nave della ong tedesca Sea Eye aveva soccorso 64 persone, a bordo di un gommone in difficoltà nel mar Mediterraneo, al largo della Libia, il 3 aprile 2019. L'imbarcazione aveva chiesto un Pos, ma era arrivato il secco "no" dell'allora ministro degli Interni Matteo Salvini.
La vicenda è arrivata ad una conclusione dopo dieci giorni quando, in seguito al sì del premier maltese Joseph Muscat, la nave degli attivisti ha potuto far sbarcare i propri passeggeri, tra cui 12 donne e un bambino, al porto de La Valletta. I migranti sono stati in seguito distribuiti in vari paesi europei, quali Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo.
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