La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye si trova ancora in alto mare nel Mediterraneo. Con l'insediamento del nuovo governo Pd-M5s e l'uscita dal Viminale di Salvini le ong speravano in un'inversione di tendenza della politica migratoria italiana, come nel caso della legge contestata alla regione Friuli Venezia Giulia, tuttavia i primi segnali dal ministero degli Interni sembrano negativi.
Il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per l’imbarcazione Alan Kurdi con a bordo 13 migranti è ancora valido, nonostante l'insediamento al Viminale dell'ex prefetto Luciana Lamorgese. La Ong tedesca Sea Eye aveva chiesto al dicastero se il decreto Salvini fosse ancora in vigore. La risposta del Viminale è stata affermativa.
We have sent a request to the Italian Ministry of the Interior, whether the ban to entry and the 1.000.000€ fine would still apply under the new government.
— sea-eye (@seaeyeorg) September 5, 2019
It does.
Italy seems to continue Salvinis inhumane policy.#AlanKurdi pic.twitter.com/FQkTwXMg0u
Per la ong continua la "politica inumana di Salvini".
La rinuncia alla politica migratoria salviniana è attesa anche da parlamentari che fanno parte di questa maggioranza, come il dem Matteo Orfini: “Ieri il ministero dell'Interno ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi, da giorni in mare con 13 naufraghi. Non per rovinare la festa a nessuno, ma mi aspetto che i ministri Lamorgese, Guerini e De Micheli correggano l'errore. Discontinuità significa via le politiche di Salvini”.
Ieri il ministero dell'interno ha negato un porto sicuro alla #AlanKurdi,da giorni in mare con 13 naufraghi.
— orfini (@orfini) September 6, 2019
Non per rovinare la festa a nessuno, ma mi aspetto che i ministri Lamorgese, Guerini e De Micheli correggano l'errore.#discontinuità significa via le politiche di Salvini
Un appello che finora è rimasto inascoltato. Per quanto?
Alan Kurdi, la situazione
A bordo della nave ci sono 13 migranti che sono stati soccorsi in acque internazionali a largo di Malta lo scorso 31 agosto.
Proprio quel giorno Salvini, ancora alla guida del Viminale nonostante la fine del primo governo Conte, seguito dai ministri Toninelli e Trenta, aveva firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la Alan Kurdi. Al contempo anche Malta aveva negato lo sbarco alla nave della ong tedesca.
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