E' successo a Romallo, nella Val di Non, nell'abitazione di villeggiatura della famiglia, che viveva a Milano. A ritrovare i corpi, nella serata di ieri, è stato un parente, che preoccupato di non riuscire a mettersi in contatto con la famiglia si era recato nella dimora dei Pancheri.
Dopo aver sfondato la porta ha trovato i corpi dei due coniugi senza vita in camera da letto e quello del figlio in un'altra stanza.
Sul luogo sono poi sopraggiunti i carabinieri che hanno tentato di ricostruire la dinamica. La pistola da cui sono stati sparati i colpi si trovava per terra, accanto ai corpi. La tragedia sarebbe avvenuta tra venerdì sera e la mattinata di ieri, secondo quanto confermano gli investigatori.
La famiglia, originaria di Romallo, si era trasferita a Milano, dove viveva da anni. Aveva però mantenuto il legame con il paese d'origine, in cui tornava in villeggiatura per le ferie.
Gli inquirenti riferiscono di una lettera scritta dall'uomo, ritrovata nell'abitazione, che spiega la ragione del gesto: all'origine del disagio provato dal quarantacinquenne Pancheri c'erano le cattive condizioni di salute del padre, malato, e della madre, affetta da depressione.
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