Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, interpellato su Radio 24 sull’ipotesi di salario minimo. Meglio regolare la questione estendendo “al 100 per cento” la copertura dei contratti nazionali.
“Come è noto, Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato proposte precise. Io partirei da un punto: nel nostro Paese la situazione contrattuale è un po’ diversa da altri paesi”: il livello di copertura da parte dei contratti nazionali è il più elevato e “supera l’80-85% dei lavoratori”. Secondo Landini nel “ragionare su questa materia, di come tutelare salari e diritti, e determinare condizioni per aumenti salariali, il punto da cui partiamo è che copertura e ruolo dei contratti deve essere estesa al 100% e a tutte le forme di lavoro”, ha detto.
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“Certo che è importante la paga oraria. Ma tutti i contratti stabiliscono diverse paghe orarie. Ma voglio chiarire che nei contratti nazionali oltre alla paga oraria ci sono anche le maggiorazioni” su notti e festivi, “il Tfr, il diritto alla malattia, la previdenza integrativa”.
“Quindi – ha concluso il segretario della Cgil – ridurre semplicemente la discussione, come se i contratti nazionali non esistessero, è un modo che noi sindacati vediamo come rischioso”.
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Fonte: Askanews
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