Il reato ipotizzato dalle Fiamme Gialle è contrabbando di prodotti petroliferi. Secondo gli inquirenti, il carburante, acquistato in Slovenia da due società di diritto maltese e bulgaro che fungevano da intermediarie, raggiungeva l'UE in regime di sospensione d’imposta, per essere infine destinato ai terminal ferroviari di Milano e Catania Bicocca, come olio lubrificante. Il prodotto in realtà era gasolio.
Il combustibile, destinato formalmente a Malta e in Bulgaria, una volta raggiunta la stazione di Catania Bicocca, andava a confluire nel deposito carburanti Lubricarbo srl di Augusta. Da qui il gasolio veniva distribuito in nero ad una serie di stazioni di servizio per essere venduto.
Gli oneri fiscali rimanevano a carico di una terza società, la cui partita Iva era cessata nel dicembre 2017, permettendo l'evasione delle imposte dovute. In questo caso per oltre 8 milioni di euro, ovvero l'importo oggetto del provvedimento di sequestro.