Il Senato italiano ha approvato con 159 voti favorevoli, 55 contrari e 17 astenuti l'emendamento Regeni, dal nome del ricercatore italiano ucciso in circostanze ancora da chiarire in Egitto sei mesi fa, ce contiene le prime contromisure italiane nei confronti del Cairo. L'emendamento al decreto missioni, primo vero segnale mandato dall'Italia all'Egitto dopo le ripetute accuse di scarsa collaborazione nelle indagini sulle cause della morte di Regeni, il Senato italiano ha deliberato il blocco della fornitura di pezzi di ricambio per gli F-16 in dotazione all'aviazione militare egiziana.
Il voto si è svolto in mezzo alle proteste di una parte dell'opposizione di centrodestra, che ha giudicato negativamente la scelta del governo, che appoggiava l'emendamento.
"Quella che stiamo scrivendo è una delle peggiori pagine della storia di quest'Aula — ha accusato il senatore Paolo Romani di Forza Italia — Io mi vergogno di appartenere a un Parlamento che fa queste cose, siete indecenti, non è comprensibile, non si fa così la politica estera". "Non è un atto ostile — ha commentato il senatore Gian Carlo Sangalli, che ha proposto l'emendamento — il nostro Paese ha titolo e diritto a continuare a tenere sotto pressione l'opinione pubblica e anche l'Egitto".
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