Niscemi domenica 15 maggio è tornata a marciare contro il Muos, il sistema satellitare realizzato dalla Marina Militare Statunitense in contrada Ulmo, nel cuore di una riserva naturale. Ad aprire il corteo l'amministrazione comunale con in testa il sindaco, Francesco La Rosa.
Oltre 3mila persone hanno attraversato le vie del centro di Niscemi per ribadire ancora una volta che, nonostante la recente sentenza del Cga di Palermo, la lotta non si arresta contro la militarizzazione della Sicilia e contro il Muos. Molti i pullman provenienti da Catania, Palermo, Ragusa, Caltanissetta e Caltagirone. Presenti anche i No tav della Val di Susa, le mamme No-Inceneritore di San Filippo del Mela e attivisti no Frontex uniti insieme al grido di "basta naufragi, fermiamo la guerra".
La scorsa settimana, il Cga aveva accolto il ricorso presentato dal ministero della difesa, sostenendo che il sistema di comunicazione satellitare non è nocivo per la salute degli uomini e per l'ambiente. Tesi smentita dai No Muos che più volte hanno denunciato la beffa dei controlli definendoli una farsa.La lotta prosegue anche in sede giudiziaria: venerdì 20 maggio proseguirà i processo penale a Caltagirone. Sette gli indagati per reati ambientali. Tra loro il dirigente della Regione Arnone, che ha messo la firma sulle due autorizzazioni del giugno del 2011 che hanno dato il via alla realizzazione dell'impianto militare statunitense.
Intanto, il Muos continua a restare sotto sequestro.
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