"Il rapporto con l'Italia è storico e unico per la sua natura, oggi siete il primo partner commerciale dell'Egitto nell'Unione europea, ed è forte anche l'amicizia tra i nostri popoli per la presenza di importanti comunità nei due Paesi. Non possiamo permettere a niente e nessuno di dividerci".
E' solo uno dei passaggi dell'intervista che il presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi ha rilasciato al quotidiano italiano la Repubblica e apparsa sull'edizione di oggi.
Senza mai rispondere direttamente chi possa a suo avviso essere il responsabile del rapimento e uccisione del giovane ricercatore italiano, scomparso lo scorso 25 gennaio e trovato senza vita la mattina del 3 febbraio, al-Sisi ha risposto a molte domande, definendo uno shock anche per l'Egitto quanto accaduto in quei giorni. In nessun caso comunque, è stata data risposta agli evidenti tentativi di depistaggio delle autorità egiziane di queste settimane.
"Sulla morte di Regeni ci sono molti interrogativi che dobbiamo porci — ha detto al-Sisi — il primo è sulla tempistica, in particolare sulla scoperta del corpo. Perché è accaduta durante la visita di una delegazione italiana di imprenditori con il ministro dello Sviluppo economico, che erano al Cairo per rafforzare la nostra cooperazione?— ha domandato retoricamente il presidente egiziano — Perché è accaduto mentre le relazioni tra noi hanno raggiunto un livello senza precedenti dal punto di vista economico e politico?".
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