Al momento è solo un'ipotesi, dettata oggi più dalla logica che da dai fatti, ma il rischio che la rotta balcanica venga "sostituita" da una via adriatica per accedere in Italia, tramite Grecia e Albania, è tenuta in seria considerazione dalle autorità italiane. E' quanto emerge dal tradizionale vertice che precede i Consigli Europei, convocato ieri al Quirinale dove il capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricevuto il premier Matteo Renzi ed il ministro degli Interni Angelino Alfano per operare una ricognizione sulle prossime mosse, alla vigilia del vertice dei ministri degli Interni in corso a Bruxelles in queste ore.
Alla presenza di altri esponenti del governo, quali i ministri di Esteri ed Economia, Gentiloni e Padoan, Alfano ha reso noto che nelle ultime ore non ci sarebbe stata alcuna evidenza su quella che è stata già definita rotta adriatica. Tuttavia, come sottolineato dal ministro degli Interni, "siamo abituati a fare le previsioni ma anche ad osservare la realtà. La logica — ha specificato Alfano a proposito della chiusura delle frontiere operata da Slovenia, Croazia e Serbia — ci suggerisce che si potrebbe aprire una nuova rotta".
Attualmente in Grecia sono bloccati oltre 40mila migranti e, secondo quanto riportato in queste ore dalla Croce Rossa Internazionale, il numero cresce di 1.300 unità al giorno.
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