La bellezza salverà il mondo, diceva Dostoevskij. Stando ai giornali però non ci sarebbe mai nulla di bello, la bellezza purtroppo non fa notizia. I giornalisti dovrebbero sempre essere critici, ma anche il bello vuole la sua parte e quando si parla d'Italia c'è l'imbarazzo della scelta fra le sue infinite eccellenze.

Maarten van Aaldereren, corrispondente del quotidiano olandese De Telegraaf già presidente dell'Associazione della stampa estera in Italia, con il suo libro vuole dare un messaggio di speranza e positività agli italiani. La copertina stessa è molto simbolica, perché vi è rappresentato su uno sfondo verde speranza un Icaro caduto, che vuole rialzarsi e non si arrende.

"Credere di più in se stessi", questo è il messaggio, o la sfida se vogliamo, che lancia agli italiani il libro "Il bello dell'Italia", presentato al Touring Club italiano di Roma dallo stesso Maarten van Aalderen, che ha gentilmente rilasciato un'intervista a Sputnik Italia.
— Maarten, com'è nata l'idea di questo libro?
— Quando c'erano i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia, si sono festeggiati anche i 100 anni dell'Associazione della stampa estera a Roma. Io sono stato quattro volte presidente dell'Associazione della stampa estera e ho sempre tentato di creare un ponte fra quello che vogliono gli italiani dalla stampa estera e quello che la stampa estera vuole dagli italiani.
Siccome c'erano questi grandi festeggiamenti ho pensato ad un gesto di incoraggiamento che potrebbe fare la stampa estera nei confronti degli italiani. L'idea è nata da lì. Poi ho sviluppato il progetto, alla fine ho pensato: invece di scrivere da solo, è meglio se convoco un grande gruppo di colleghi della stampa estera a cui chiedo: che cosa ti piace dell'Italia?
— Secondo te gli italiani apprezzano meno la propria cultura degli stranieri per esempio che la vedono da fuori?
— Da una parte penso di sì, d'altra parte no. Credo che gli italiani sappiano molto bene che sono i primi quando si parla di cultura e di enogastronomia. Giustamente ne sono orgogliosi. Nonostante questo c'è un autolesionismo troppo diffuso in Italia, che va combattuto, perché non va bene. Questa totale mancanza di fiducia nei confronti del proprio Paese non è una buona partenza, se un Paese vuole migliorare la propria condizione. È come una persona che non crede in se stessa.
A questo punto ho voluto dare un contributo, per quanto possibile, affinché gli italiani siano più consapevoli delle forze che hanno.
— Secondo te perché sono così autocritici gli italiani?
— Questo potrebbe anche nascondere un vizio. Se tu dai la colpa a tutti gli altri, allora assolvi la tua responsabilità. Ti dici: "non c'è bisogno che lo faccia io, tanto tutto fa schifo".
— È un paradosso, perché l'Italia è un Paese invidiato da tutto il mondo.
— Infatti, i romani si lamentano sempre di Roma per esempio. Gli altri ci dicono che siamo molto fortunati di vivere qui ed hanno ragione!
— Vivi da tanto in Italia. Secondo te qual è il bello dell'Italia?
— Vivo qui da 26 anni, ci sono moltissime cose che amo dell'Italia. Un filo rosso all'interno del mio libro, come notano tutti i miei colleghi che hanno partecipato al progetto, è la simpatia degli italiani. È un popolo che suscita tantissima simpatia, questa è la prima cosa che mi viene in mente. Adesso presento il mio libro un po'in tutta Italia, dalla Liguria fino a Lecce, dalla Sicilia fino a Trieste. Ho trovato sempre italiani simpaticissimi.
— Come reagiscono al tuo libro gli italiani che hai conosciuto? Magari il tuo libro può aprire gli occhi su alcuni dettagli dell'Italia che gli italiani stessi non notano?
— In modo molto positivo solitamente. In genere apprezzano, a volte ci sono domande critiche.
Nel libro ci sono molte sorprese. Quando si parla dell'arte per esempio, non si parla di Michelangelo Buonarroti o Raffaello Sanzio. Si parla dell'arte contemporanea, di cose inerenti al giorno d'oggi, ma anche di diversi personaggi italiani come Enrico Berlinguer. Molto spesso nel libro si parla anche di attualità. Il filo conduttore del libro è un messaggio di speranza.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)