L'Italia è uno dei Paesi più corrotti dell'Unione Europea. A comunicarlo è la testata giornalistica indipendente EUobserver, che si occupa principalmente di politica legata all'Unione Europea.
EUobserver cita il rapporto di Transparency International, un'associazione non governativa e no profit, il cui obiettivo ultimo è "la totale eliminazione della corruzione dal mondo, un mondo nel quale governi, politica, mondo economico e società civile siano liberi dalla corruzione e seguano i più alti principi di etica e di interesse pubblico".
Tra i criteri utilizzati da Transparency International per valutare il livello di corruzione, la libertà di stampa, l'indipendenza del potere giudiziario e la disponibilità d'informazioni sul bilancio dello Stato. Tra i 168 Paesi presi in considerazione dagli esperti, i meno corrotti sono risultati essere la Danimarca, la Finlandia e la Svezia. All'estremità opposta della classifica, invece, troviamo la Somalia e la Corea del Nord. Per quanto riguarda gli Stati membri dell'Unione Europea, il più corrotto è la Bulgaria, a una manciata di posizioni dal Belpaese.
Non sfugge che i recenti scandali non sembrano avere intaccato la fiducia nei Paesi più solidi: il Dieselgate della Volkswagen non ha travolto la macchina pubblica tedesca, tanto che la Germania migliora di due posizioni nella classifica, ponendosi al decimo posto. Stabile il Lussemburgo degli accordi fiscali con le multinazionali, che gli costano soltanto una scivolata dalla nona alla decima posizione. Contraccolpo invece nel Brasile travolto dallo scandalo delle tangenti Petrobras: scivola al 76esimo posto perdendo 5 punti.
Più trasparenti di noi, secondo Transparency International, anche Arabia Saudita, Namibia, Ruanda e Bahrein.
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