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Ieri audizione parlamentare per l'amministratore delegato di VW Group Italia: investimenti confermati. Oggi la Guardia di Finanza in azione in sedi Volkswagen e Lamborghini.
E' scattato questa mattina il giro di perquisizioni che sta coinvolgendo la divisione italiana del gruppo Volkswagen, da settimane nella bufera per il dieselgate. Gli uomini della Guardia di Finanza italiana hanno proceduto, su ordine della procura di Verona che ha aperto un fascicolo sulla vicenda con il reato ipotizzato di frode in commercio, alla perquisizione degli uffici di VW Group Italia e Lamborghini, storica casa automobilistica italiana del gruppo di Wolfsburg. Gli inquirenti starebbero in queste ore cercando di capire se i vertici italiani dell'azienda tedesca fossero a conoscenza della manipolazione dei motori alimentati a diesel. Iscritti nel registro degli indagati tutti e sei i manager che rappresentano i vertici di Vw Gruop Italia, tra cui l'amministratore delegato Massimo Nordio, che nella giornata di ieri era stato protagonista di un'audizione parlamentare presso le commissioni Ambiente e Industria del Senato.
Dall'incontro a palazzo Madama sarebbe emerso che sono 650mila le auto circolanti su cui verrà operato il richiamo, mentre altri 1.300 sono quelli invenduti della casa tedesca e "afflitti" dalla manipolazione della centralina che regola il quantitativo di emissioni. Su queste vetture è stata decisa una sospensione delle vendite a titolo cautelare. Nordio ha poi specificato che si tratterebbe di un problema relativo, trattandosi di veicoli "euro 5" in qualche modo già superati dai modelli "euro 6", che la casa di Wolfsburg ha già detto che sono "totalmente indenni da questo tipo di problema".
L'ad di Wolkswagen Italia ha poi ribadito che gli investimenti previsti dal piano industriale della casa madre non verranno in alcun modo modificati.
"Nessun ripensamento e piano di investimenti in Italia confermato". Queste le parole di Nordio a proposito dei 900 milioni che l'azienda tedesca ha previsto per le sue attività in Italia fino al 2018.
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