Dopo gli aeroporti in Grecia, anche perle turistiche italiane sono in vendita. Moli e pontili a Capri, la marina di Portisco in Costa Smeralda, la marina d'Arechi nel golfo di Salerno, il porto delle Grazie a Roccella Jonica e l'area di Porto Lido a Trieste.
In totale circa 2.500 posti barca disseminati lungo le più belle e conosciute coste italiane. Un patrimonio, stimato in almeno 50 milioni di euro, che lo Stato, attraverso la controllata del Ministero dell'Economia, Invitalia, sta vendendo al miglior offerente.
A rivelarlo il Corriere della Sera. "Il progetto avviato una decina di anni fa, aveva preso il nome di Italia Navigando, una società controllata proprio da Invitalia, e prevedeva un massiccio intervento pubblico per realizzare una rete di 50 porti turistici e la bellezza di 50mila posti barca. Lo Stato si faceva, insomma, carico di sviluppare un maxipolo nautico da nord a sud dell'Italia. Con un particolare occhio di riguardo proprio per le aree del meridione".
Il progetto però ha incontrato innumerevoli ostacoli fino al fallimento della stessa Italia navigando.
Ma la possibilità che quei porti vengano ceduti è diventata oggetto di un'interrogazione parlamentare, firmata da Vincenza Bruno e Nicola Stumpo, entrambi del Pd, i quali ritengono che il progetto di vendita dei cinque porti, con particolare riferimento a quello di Roccella Ionica, vada fermato.
I due ritengono illegittima la vendita e chiedono al governo se non ritenga "opportuno, per quanto di competenza, assumere iniziative urgenti per la sospensione dell'avviata procedura, in attesa che si faccia chiarezza sul punto".
Inoltre, nell'interrogazione, si chiede se non si ritengano "opportune iniziative urgenti per assicurare la piena conformità alla legge dell'operato dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa (società di proprietà del ministero dell'Economia e delle Finanze che agisce su mandato del governo), garantendo il rispetto dei principi di derivazione costituzionale di buon andamento, trasparenza ed imparzialità della pubblica amministrazione".
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