L'avventura russa di Gregorio Paltrinieri invece continua a Mosca, dove il nuotatore azzurro ha bissato il successo di Kazan, vincendo nuovamente la prima tappa della coppa del Mondo di nuoto. Il giorno dopo il successo che li ha cambiato la carriera, Gregorio Paltrinieri si racconta in esclusiva a Sputnik Italia, a spasso per il centro della Capitale Russa.
Dalle mura del Cremlino di Kazan a quello di Mosca: com'è passato il primo giorno da campione del Mondo?
Una sensazione strana ma bella, perché tutto l'anno ho lavorato per arrivare qui e vincere ed ora che ce l'ho fatto sono molto contento. L'oro mondiale è il massimo a cui ambire, fin da piccolo, ed è una bellissima soddisfazione sapere di essersi allenati al meglio per disputare i mondiali e vincerlo. Quello era l'obiettivo e l'ho raggiunto.
Cosa hai pensato quando non hai visto il tuo rivale Sun Yang nella corsia a fianco alla tua?
Grandissimo @greg_palt ������������✌����️������������������������ il cinese se la sarà fatta sotto altroché �������� sei stato super!!!#Kazan2015
— Tania Cagnotto (@TCagnotto) 9 августа 2015
In Italia, specie tra i giovani passa il messaggio che bisogna ottenere tutto, subito e senza sforzi. Tu e i tuoi compagni invece siete l'esempio che i risultati si ottengono solo passando attraverso il famoso "mazzo", sei d'accordo?
Per prepararmi alle Olimpiadi nuoterò qualcosa come 4000 km. A me già da bambino piaceva il nuoto e le gare lunghe, fare fatica, andare oltre il limite. Nonostante tutto c'è sempre qualcuno a cui piace farsi il cosiddetto "mazzo" e spero di essere un esempio per tutti coloro che iniziano a praticare il nuoto, ma anche per i giovani in generale. Ci sta che dopo questi mondiali passi il messaggio che lavorare bene ed essere concentrati è una cosa positiva per l'Italia. Non lo dico solo perché l'ho fatto io, ma l'ha fatto anche Federica Pellegrini e con noi tutti gli altri 35 atleti della nazionale. Abbiamo vinto medaglie, in molti hanno raggiunto la finale, siamo ai vertici del mondo perché siamo un gruppo di ragazzi che lavorano bene e non è venuto tutto così solo perché siamo fortunati.
Dopo la tua vittoria sei finito in prima pagina su tutti i quotidiani, ti ha fatto i complimenti su twitter anche Renzi, che effetto di ha fatto?
Ho ricevuto talmente tanti complimenti che non so neanche chi me li ha fatti, non ce la farò mai a leggerli tutti. Mi ha scritto Renzi, Malagò, altri politici. Da loro non me lo aspettavo. Mi ha fatto piacere anche ricevere messaggi di persone con cui non eravamo in contatto da tanto tempo.
Strepitoso Gregorio, orgoglio Italia
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 августа 2015
"Se vinco l'oro a Rio…" completa la frase: che cosa faresti?
Niente che vada fuori dal comune. Nessun tatuaggio, i tatuaggi non mi piacciono. A Rio voglio andarci per vincere l'oro e se dovessi riuscirci voglio prendere un attimo di pausa dal nuoto, concedermi una vacanza più lunga.
Riposo sulla spiaggia, oppure un'avventura on the road, cosa scegli?
Non sono un tipo a cui piace stare sei ore in spiaggia senza fare nulla. Odio stare fermo. Mi piace viaggiare, vedere posti nuovi: magari fare un bel viaggio coast to coast.
Quando hai la testa sotto l'acqua, pensi a qualcosa o sei concentrato solo sul gesto tecnico?
Сapita di pensare, eccome: nuotando 18 km al giorno puoi pensare a tutto quello che vuoi. Però quando devo spingere resto concentrato solo sulla tecnica di nuotata.

Tu nuoti i 1500 metri che sono definiti la "maratona" del nuoto e sei di Carpi, terra natale del leggendario Dorando Petri: che rapporto hai con questo mito?
Fin da piccolo ho sempre sentito parlare tanto di lui. In città abbiamo la statua dedicata alla sua impresa ed i nonni e le maestre a scuola ti insegnano la sua storia, ti introducono alla sua leggenda. Io pur essendo nato a Carpi mi sono sempre allenato a Novellara che è un paese li vicino, però sono contento di essere di Carpi, dove scherzando, diciamo che probabilmente c'è qualcosa nell'aria che ci rende così bravi negli sforzi prolungati.
#Paltrinieri Dorando Petri… D'oro Paltrinieri Carpi sul tetto del mondo! pic.twitter.com/dxojIGcS3q
— ALBERTOFONTANAVAPRIO (@nicojaco) 9 августа 2015
Se non avessi fatto il nuotatore saresti diventato un altro sportivo, oppure avresti puntato a un'altra carriera?
Probabilmente si, sarei rimasto fuori dallo sport: mi piace molto il design.
Ti mettiamo subito alla prova: a Kazan avete nuotato in una piscina all'interno di uno stadio di calcio, mentre qui a Mosca siete dentro un "monumento" la piscina costruita per le Olimpiadi degli anni '80. Qual è il tuo giudizio da nuotatore-architetto?
Mi guardo intorno e osservo i palazzetti dove nuotiamo. A Kazan mi è piaciuta molto l'idea della piscina dentro uno stadio di calcio, l'ho trovata molto coinvolgente per il pubblico. Hanno costruito un bell'impianto, ampio, spazioso, l'unica pecca era che ogni tanto c'era freddo e forse avrebbero potuto chiuderlo del tutto. Qui invece la piscina magari non sarà altrettanto bella da vedere e non fa venire troppa voglia di nuotare, ma scendendo in vasca, vedi le tribune intorno, il soffitto altissimo e percepisci di essere in un luogo che ha fatto la storia del nuoto.

Come gestirai la popolarità nell'anno pre-olimpico?
La popolarità non è la cosa principale per cui nuoto. Mi fa piacere essere una delle punte dell'Italia, insieme a Federica Pellegrini. Lei probabilmente smetterà dopo Rio, mentre io cercherò di andare avanti e fare sempre meglio, per ottenere questo tipo di risultati. Devo cercare di migliorare anno dopo anno, soprattutto il prossimo soprattutto perchè ci sono le Olimpiadi. La popolarità va bene, ma non devo esagerare. Se c'è da andare da qualche parte per delle premiazioni si può fare, ma quando non ho niente da fare.
Un nostro lettore da Facebook ti chiede: Quale impressione ti ha fatto la Russia e cosa pensano i russi degli italiani?
Io sono stato in giro tanto in giro per il mondo e mi piacciono tutte le culture, sono molto aperto a tutto. I russi mi sembrano effettivamente un pò all'opposto rispetto a noi. Nel contesto delle gare mi è parso che ogni tanto si sia voluta creare un'atmosfera in cui noi atleti del resto del mondo fossimo contro di loro e che dovessimo per forza abituarci al loro modo di essere. Ogni tanto mentre andavamo in bus alle gare noi volevano l'aria condizionata e loro no, oppure noi parlavamo ad alta voce e loro non gradivano. Non so cosa pensino i russi di noi. In generale sono un po' freddi, difficili da approcciare. Magari sono stato sfortunato io.

Come si dice, "Provare per credere". Dopo aver registrato l'intervista, insieme a Gregorio Paltrinieri ed al suo tecnico Stefano Morini abbiamo fatto una breve passeggiata sulla Piazza Rossa e nel centro di Mosca. Gregorio, posando con la tuta dell'Italia e le medaglie appena vinta ha attirato l'attenzione: di qualche turista italiano, e di non pochi passanti russi che lo hanno visto in tv ed ora chiedono se può fare una foto ricordo anche con i loro bambini.
"Mamma, quello è quello che ha vinto in tv..a Kazan! chiedigli se possiamo fare una foto insieme"
Gregorio si concede con disponibilità e alla fine quando un bambino gli dà il cinque, ammette: allora non è vero che i russi non sorridono!
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