A Roma questa mattina i residenti del quartiere San Nicola hanno sbarrato la strada di accesso ad una nuova struttura di accoglienza, nel giorno dell'arrivo di nuovi profughi.
La mobilitazione dei residenti, sostenuta dai gruppi di estrema destra di Casa Pound non ha risparmiato momenti di tensione. La polizia sta tentando di mediare con il gruppo di cittadini che bloccano l'accesso alla struttura intonando cori patriottici e l'inno d'Italia con le braccia alzate e l'esposizione di bandiere tricolori.
Il piazzale antistante l'ex scuola Scorate dove i migranti dovrebbero essere accolti è presidiato da 3 mesi dal comitato di quartiere, mobilitatosi subito dopo la decisione della prefettura, ma solo oggi si sono registrate le prime tensioni.
I residenti si oppongono all'arrivo di 100 migranti, definendo "un'invasione" l'arrivo di così tanti stranieri in una comunità di 400 persone.
A Quinto di Treviso intanto, dopo due giorni di manifestazioni di protesta dei residenti, la prefettura ha disposto ieri sera l'allontanamento di oltre 100 migranti dalla struttura in cui erano ospitati. A comunicarlo il sindaco della città veneta, che ha dato seguito ad una decisione inviata dalla prefettura. I profughi verranno adesso trasferiti in una caserma non utilizzata nella provincia della città.
La protesta, giunta ieri al suo picco con i roghi provocati dalle fiamme a cui sono stati dati alcuni materassi destinati ai profughi appena arrivati nella struttura, si placata solo con la comunicazione della decisione assunta dalla Prefettura di Treviso. Nel corso della giornata aveva detto la sua anche l'appena rieletto presidente della regione Veneto Luca Zaia.
"Questo presidio — aveva detto il governatore — va chiuso urgentemente e gli immigrati devono andarsene".
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