Nel corso di una sessione straordinaria del Parlamento Europeo, convocata per discutere l'emergenza migranti della sponda sud del Mediterraneo, si è svolta ieri l'audizione del presidente della Commissione UE, Jean Claude Juncker.

"E' stato un grave errore mettere fine a Mare Nostrum. Questo è costato vite umane"
Iniziato con un vero e proprio mea culpa, l'intervento di Juncker è proseguito con la valutazione di quanto fatto dall'Europa, all'indomani dei tragici episodi del Canale di Sicilia in cui sono rimasti uccisi quasi 1000 migranti a causa del rovesciamento dell'ennesimo barcone. Il presidente si è detto "soddisfatto che la proposta avanzata a nome della Commissione Ue di triplicare il budget di Triton, nonostante qualche resistenza, sia stata accolta dai membri del Consiglio".
Il fondo per l'operazione Triton, portato oggi a 120 milioni, è stato definito poi "un ritorno alla normalità", alla luce del fatto che l'Italia ha finanziato da sola Mare Nostrum, mentre con l'allargamento del budget di Triton si rimedia ad un errore, perché "non è stato normale lasciare alla sola responsabilità dell'Italia il finanziamento di Mare Nostrum".
Parlando poi dell'efficacia delle misure da pochi giorni deliberate, Juncker ha espresso pi di un dubbio, sostenendo che ancora molto va fatto. "Se si chiudono le porte — ha spiegato all'aula convocata in seduta plenaria — è chiaro che la gente entra per la finestra: dobbiamo lavorare a fondo per aprire le porte e agire sull'immigrazione in regola". L'indice della Commissione è puntato verso quei paesi membri che rifiutano un piano di distribuzione dei migranti, così come richiesto invece dai paesi pi esposti agli sbarchi. "E' necessario che la nuova strategia dell'Europa sull'immigrazione preveda un meccanismo di quote che vada al di là della volontarietà — ha detto Juncker anticipando alcuni dei punti che verranno proposti nell'agenda che verrà presentata il prossimo 13 maggio — l'Europa deve fare la sua parte con azioni di solidarietà condivisa".
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