Le antenne satellitari del MUOS sono state costruite su un territorio altamente sismico. L'epicentro della scossa che ha fatto tremare metà Sicilia la sera del 22 dicembre si trova a soli 22 chilometri dalla stazione di comunicazioni militari Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi, in provincia di Caltanissetta.
Per gli attivisti del movimento No MUOS si tratta dell'ennesima dimostrazione che quelle antenne sono abusive. Sulla propria pagina hanno ricordato come la questione oggettiva della sismicità dei terreni, su cui sono state costruite le mega antenne, sia stata respinta dai tribunali italiani, che considerano il sito perfettamente a norma, nonostante la vicinanza ad una pericolosa faglia sismica.
"Al terremoto non interessa che il tribunale abbia dichiarato Niscemi zona non sismica: colpisce lo stesso". Così ironizza Fabio D'Alessandro, esponente del movimento No MUOS, intervistato da Sputnik Italia sulla questione.
— Il terremoto di questo martedì ha interessato contrada Ulmo, l'area in cui si trova il MUOS di Niscemi. Qual è il grado di sismicità del territorio?
Noi pensavamo che il Tar e il Cga (Consiglio di giustizia amministrativa – Regione Sicilia, Ndr) non è potessero lasciar correre questa situazione, che per lo meno avrebbero dovuto dichiararla abusiva. Ma ci sbagliavamo e abbiamo perso la causa davanti al Cga.
— Vi siete rivolti ai giudici?
— Assieme ad associazioni ambientaliste e a scienziati, abbiamo presentato un ricorso generale, contente tutte le criticità relative alla costruzione della base, tra cui il fatto che le antenne si trovano in una zona sismica.
— Quali potrebbero essere le conseguenze di un terremoto sul MUOS?
— Il problema più grave è quello del puntamento delle mega-antenne. Gli americani si sono sempre fatti forti del fatto che con 5 gradi di inclinazione le antenne non costituiscono un rischio per i centri urbani vicini alla base.Ma si capisce bene che un sisma può modificare questa inclinazione e causare danni per la salute, come hanno dimostrato diversi scienziati.
— Come si è concluso il vostro ricorso?
— Il fatto che i terremoti possano succedere e che ci sia una faglia è evidente per tutti, tranne per il Cga che ha bocciato il nostro ricorso.
Noi abbiamo presentato lo studio sismico di alcuni geologi, mentre l'avvocatura dello Stato ha liquidato la questione in due righe, sostenendo che poiché l'unica scossa registrata è del novembre 2013, non c'è rischio sismico. Il Cga ha accolto questa linea.
— In pratica se un cittadino di Niscemi deve costruire la propria casa è soggetto a vincoli antisismici, mentre per le antenne dell'esercito Usa, quell'area non è sismica?
La stessa regola non vale per gli Stati Uniti, che in una zona sismica all'interno di una riserva naturale hanno costruito un sistema militare di antenne satellitari. L'area MUOS infatti ricade in zona A, zona di inedificabilità assoluta.
— Secondo voi perché i tribunali vi hanno dato torto?
— Noi riteniamo che gli interessi in ballo siano molto forti e per questa ragione non avevamo molte speranze. Siamo riusciti a guadagnare tempo, però. Ad esempio il ricorso al Tar ci ha portato due volte al sequestro dell'area. Ma questa cosa non poteva essere dirimente: anche se avessimo vinto al governo sarebbe toccata l'ultima parola e avrebbe potuto sanare la situazione di illegittimità.
Siamo andati a sbattere contro degli interessi militari, bellici ed economici che superano la tutela dei diritti dei cittadini. Ma ai terremoti non interessa se secondo la giustizia italiana il territorio non sia sismico, tant'è che poco tempo fa ce n'è stato uno con epicentro proprio in contrada Ulmo.
— Cosa pensate di fare?
— Proveremo a rivolgersi alle istituzioni UE. Ci sono degli elementi oggettivi, come quello della costruzione della stazione su un'area protetta o come il rischio sismico, che la commissione UE speriamo possa attenzionare.Alcune associazioni ambientaliste hanno preparato un importante dossier riguardante la questione sismica, la questione dell'inquinamento elettromagnetico, luminoso, sonoro. Attenderemo la conclusione delle altre cause sul MUOS per presentarlo. Questa opzione sembra più percorribile per via di precedenti sentenza della Corte europea di Giustizia che hanno stabilito la priorità delle questioni ambientali su quelle militari.
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