Nelle corsie degli ospedali, nelle scuole e nelle case di cura la pet therapy dà grandi risultati. Gli animali trasmettono energia positiva e aiutano le squadre mediche a curare i pazienti con determinate patologie. Nei mesi di pandemia a soffrire di più psicologicamente sono le fasce più deboli: i bambini e gli anziani.
Il periodo di lockdown e di forte stress dovuto alla pandemia è meglio affrontarlo con gli amici a quattro zampe, negli ospedali e nelle case di cura la pet therapy è ancora più necessaria. Dal 2012 l’associazione Frida’s Friends porta la pet therapy negli ospedali del nord Italia e mira a nuovi progetti per il 2021, compresa la terapia a domicilio per gli anziani soli. Sputnik Italia ha raggiunto per un’intervista Mario Colombo, presidente e fondatore di Frida’s Friends.

— Mario Colombo, in che cosa consiste la pet therapy?
— La pet therapy è un modo popolare per spiegare e far conoscere gli interventi assistiti con gli animali. Da quello che ci dicono le linee guida dell’Istituto di Zooantropologia didattica delle Venezie le attività assistite con gli animali sono tre: le attività ludiche con i bambini normodotati negli asili e nelle scuole elementari; poi c’è l’educazione assistita con animali, si lavora su delle problematiche come nel caso dei bambini autistici o down con un animale ed un’equipe composta da un conduttore e da un educatore cinofilo e a volte da un medico; infine ci sono le vere e proprie terapie assistite con animali, dove l’animale ti permette di fare da catalizzatore e permette alla squadra di medici di poter fare degli interventi mirati e curativi per determinate patologie.
— Il contatto con una serie di animali quindi è curativo, è un fatto dimostrato?
— È un fatto dimostrato. La pet therapy è nata in America verso la fine degli anni ’60 ed è un’interazione spontanea con gli animali. È stato provato scientificamente che il contatto di un paziente con il pelo caldo, con uno dei 5 animali della pet therapy, il coniglio, il gatto, il cane, l’asino e il cavallo, comporta già da solo una diminuzione della pressione sanguigna, un aumento della serotonina, l’ormone della felicità, la diminuzione del cortisolo, l’ormone dello stress. Questo contatto allevia e migliora la sopportazione del dolore.— Ci parli dei progetti di Frida’s Friends.
Tutto questo succede soprattutto alle persone che hanno dei problemi in più, con delle patologie fisiche e psichiche. È importante che gli animali facciano questo effetto negli ambienti poco confortevoli che non sono la tua casa: negli ospedali e nelle case di cura ci devono essere attività con animali perché migliorano la condizione di salute e di benessere dei pazienti ricoverati.
Frida’s Friends in questi 8 anni di attività ha operato nei principali ospedali del nord Italia, dalla Liguria alla Lombardia, al Piemonte e al Veneto. Abbiamo dei progetti molto stabili al Fatebenefratelli di Milano, al Niguarda, agli Ospedali Civici di Brescia. Il nostro obiettivo per il 2021 è quello di fare rete con altre associazioni, enti e aziende portando i nostri progetti nei principali ospedali d’Italia.
— Quanto è importante la pet therapy in questo periodo di pandemia, negli ospedali, ma anche a casa?

— È molto molto più importante. La vendita di ansiolitici in questi ultimi mesi è aumentata enormemente, le persone stanno male. I più piccoli hanno accusato molto psicologicamente i mesi di lockdown senza poter andare a giocare con gli amici. Gli anziani hanno sofferto molto perché sono soli in casa e si vedono privati del loro quotidiano, che era già in equilibrio precario. Immaginiamo una persona di 80 anni che di giorno l’unica cosa che faceva era fare due passi per andare a bere un caffè, per due mesi non può fare nemmeno quello, i parenti non possono venire a trovarla. Sono state condizioni molto dure per queste due categorie più deboli.
La pet therapy è ancora più necessaria negli ospedali. Ho già presentato un progetto rivolto agli anziani soli alla Regione Lombardia e al Comune di Milano per cercare di portare la pet therapy a domicilio con tutte le precauzioni nel contesto Covid. Andremmo a trovare gli anziani soli una volta alla settimana con i nostri operatori e i nostri animali. Si tratterebbe di una cosa molto ludica, una sorta di compagnia. Questo anche per tenere monitorata la condizione psicologica degli anziani. Spero questo progetto trovi degli sponsor.
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