A margine della manifestazione Sputnik Italia ha raggiunto per una intervista Marco Citerbo, direttore del Wte Unesco.
— Dott. Citerbo, quale significato e valore ha per Roma il Salone Mondiale Città e Siti Unesco, il primo grande evento sul turismo che si tiene nel periodo emergenziale?
Marco Citerbo: “Il Wte a Roma assume un aspetto estremamente rilevante proprio perché è il primo evento dopo il lockdown. Il secondo semestre del turismo italiano si apre con un evento che si tiene a Roma, capitale e maggiore centro turistico italiano legato alla valorizzazione del patrimonio Unesco”.
— L'evento avrà luogo nella Capitale per il secondo anno consecutivo. Perché la scelta è ricaduta di nuovo su Roma?
Marco Citerbo: “Avevamo un accordo con la Regione Lazio per lo svolgimento dell’evento per due anni consecutivi nella capitale e nonostante tutte le difficoltà siamo riusciti a mantenere il nostro impegno”.
— Potrebbe citare qualche novità di questa edizione?
Marco Citerbo: “Novità principale di questa edizione del Wte Unesco sarà la borsa online. Non essendo stato possibile a causa del Covid portare tour operator stranieri ci siamo dotati di una piattaforma particolarmente innovativa per permettere comunque l’incontro tra domanda e offerta di turismo Unesco. L’appuntamento è per il 24 settembre, ogni seller avrà a disposizione 25 minuti per far conoscere le proprie proposte a ciascun buyer interessato. Completamente sono oltre 100 operatori che hanno dato la propria adesione”.
— La Capitale italiana è stata gravemente colpita dalla pandemia che ha provocato una situazione di stallo in termini di arrivi e presenze. Secondo Lei, il Salone Mondiale Città e Siti Unesco potrebbe aprire le nuove opportunità sostenibili e innovative per la Città Eterna?
Marco Citerbo: “Per Roma, così come per tutti i siti Unesco partecipanti al Wte e le diverse strutture ricettive iscritte, il salone offre un’opportunità significativa di incontro tra domanda e offerta, appunto con la borsa del turismo online, in modalità video call sulla piattaforma digitale Smart Like Event realizzata dal Matching & Digital Partner dell’evento, Uplink Web Agency. In più, l'evento richiama l'attenzione sul settore turistico in generale e dei siti Unesco in particolare e farlo da Roma come dicevo assume un significato particolare”.Il Tevere si candida a Patrimonio dell’Umanità
Tra i principali protagonisti del Salone ci sarà, senza dubbio, il fiume Tevere. Nella sua giornata inaugurale del World Tourism Event, con la partecipazione del Sottosegretario al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, si è svolta la conferenza stampa per lanciare la nuova edizione del Tevere Day, ed una candidatura straordinaria, quella del tratto laziale del fiume più importante del mondo: il Tevere, il fiume di Roma come patrimonio dell'umanità.
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Per maggiori dettagli Sputnik Italia si è rivolto a Alberto Acciari, Presidente Associazione Tevere Day.
— Dott. Acciari, perché è stato deciso di lanciare la candidatura del Tevere a Patrimonio dell’Unesco?
Alberto Acciari: “La candidatura del Tevere a Patrimonio Unesco nasce da un approfondito studio dell’importanza naturale e storica del fiume. Se, nel mondo, si considera che il Tevere è il fiume più importante, non lo è solo perché culla della civiltà occidentale, ma per gli aspetti storici, archeologici, naturalistici, ingegneristici e artistici, che lo rendono uno dei più grandi contenitori culturali. Personalmente e come associazione Tevere Day sono quasi due anni che studiamo, assieme ad un vasto panel di studiosi, tutti professori universitari sia romani che di altre università italiane, specialisti nei vari settori che ho citato, la profondità di questo giacimento culturale, oltretutto sparso su un tratto molto esteso del suo corso, cosa che lo rende unico anche in questo”.
— Quali sono i vostri punti di forza?
Alberto Acciari: “I nostri punti di forza sono, com’è giusto che sia, i contenuti del Tevere. Senza contare il centro storico di Roma, già patrimonio Unesco, basterebbe citare i parchi naturali, da Farfa a Nazzano, da Magliana a Ostia, che prendono vita dalle sue acque, gli approdi di epoca etrusca e romana che ritroviamo nell’alto Lazio, il ritrovamento dell’uomo preistorico vissuto circa 125.000 anni fa, a Saccopastore, i monumenti non ancora conosciuti o poco conosciuti come la Cloaca massima, l’unico acquedotto operante da più di 2000 anni, le favolose banchine imperiali, Emporium, lunghe più di 5 chilometri per servire una città di 1 milione di abitanti durante l’età imperiale, i porti di Claudio e Traiano ad Ostia, e così via. Gliel’ho detto, siamo davanti ad un giacimento culturale senza uguali”.
— Quali benefici concreti potrebbe portare questo rinascimento?
Alberto Acciari: “Questo rinascimento, come lo chiama lei, è essenziale per unire tutte le politiche e tutti gli interventi che si intendono adottare e condurre a favore del fiume. Il Tevere è un orgoglio italiano, ma, come sempre, per dare il meglio di noi abbiamo bisogno di una grande sfida. Elevare il Tevere a Patrimonio dell’Umanità, lo è, ed è voluto da tutti”.
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