Secondo l'ambasciatore armeno a Mosca Vardan Toganyan, l'agenda dei colloqui comprende tutto l'insieme delle questioni bilaterali, tuttavia "può cambiare in base ai cambiamenti del corso degli eventi", pertanto è impossibile dire qualcosa.
"La questione della tregua è già stata discussa dai ministri, c'è stata una conversazione telefonica. Certo, la situazione nella regione e nella zona di conflitto presuppone la discussione di nuove questioni", ha detto l'ambasciatore, rispondendo alla domanda se la questione della rottura della tregua sarà discussa nell'incontro di lunedì.
Escalation nel Nagorno-Karabakh
I combattimenti sulla linea di contatto nel Nagorno-Karabakh sono iniziati il 27 settembre. Armenia e Azerbaigian si accusano a vicenda di aver riacceso il conflitto, il governo indipendentista filo-armeno della repubblica non riconosciuta denuncia bombardamenti di artiglieria delle forze azere su centri abitati, compresa la capitale Stepanakert. L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. In Azerbaigian è stata invece introdotta una mobilitazione parziale.
I leader di Russia, Stati Uniti e Francia hanno invitato le parti opposte a porre fine agli scontri e ad impegnarsi ad avviare negoziati senza precondizioni. La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh.
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