I pesticidi, largamente usati in agricoltura, hanno l'obiettivo di tenere lontani i parassiti e permettere un rigoglioso raccolto, ma spesso questi prodotti chimici lasciano residui su frutta e verdura.
Secondo l'ultimo rapporto pubblicato da Efsa sono aumentati nel 2019 i pesticidi trovati su fragole, cavolo cappuccio, uva da vino e grasso di maiale, mentre appaiono in diminuzione su pesche, lattughe, mele e pomodori.
Cosa è cambiato dal 2016
Sui 96.302 campioni di alimenti analizzati nel rapporto Efsa del 2019, il 96,1% è risultato rientrare nei limiti di legge, mentre il sottoinsieme di alimenti analizzato in base al programma di controllo coordinato dall'Ue, l'Eucp, il 98% era nei limiti di legge.
L’Eucp ha preso in esame campioni in 12 prodotti alimentari: mele, cavolo cappuccio, lattuga, pesche, spinaci, fragole, pomodori, avena in chicchi, orzo in chicchi, uva da vino (rosso e bianco), latte vaccino e grasso di maiale. Nel 53% dei casi non sono emersi residui quantificabili, il 45% conteneva uno o più residui in concentrazioni inferiori o pari ai limiti ammessi mentre il 2% conteneva residui eccedenti il massimo di legge.
Rispetto al 2016, il tasso di sforamento risulta diminuito per pesche, lattuga, mele e pomodori, mentre è stato registrato un aumento per fragole, cavolo cappuccio, uva da vino e grasso di maiale.
🧵2/2 Special focus this year on basket of products last highlighted in 2016, including apples🍎, lettuce 🥬, peaches 🍑, strawberries🍓 and tomatoes🍅. Check out our data dashboard to browse the main results: ➡️https://t.co/XUyWf9kCpw pic.twitter.com/SdbLeUtMoh
— EFSA (@EFSA_EU) April 7, 2021
Tipi di pesticidi usati, ancora troppo presente il glifosato
Tra i prodotti chimici utilizzati, il pesticida più usato risulta essere il clorato, seguito da nicotina (soprattutto in verdure a foglia), clordecone, antrachinone (nelle foglie di tè provenienti dalla Cina) e dimetoato, che è vietato in Italia dall'ottobre 2020.
Per quanto riguarda il glifosato, nel 2019 la presenza di residui negli alimenti è stata analizzata in 26 paesi per un totale di 13.336 campioni, di cui 165 risultano alimenti per l'infanzia mentre 1.028 sono campioni di origine animale.
Nel 97% dei campioni non era quantificato il glifosato, mentre nel 2,7% dei campioni era presente ma inferiore ai limiti di legge. Nello 0,1% dei campioni (12) i livelli di residui hanno superato i limiti di legge, un tasso superiore al 2018.
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