Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia è “ottimista” sull’estate. La stagione non sarà magra come gli ultimi mesi in cui gli albergatori hanno dovuto rinunciare alle settimane bianche, ai weekend sulla neve e anche alla sosta di Pasqua.
“Comprendo l’atteggiamento degli albergatori, ma questa estate sarà come quella del 2020. Anzi, sarà anche migliore”.
In un’intervista al Corriere della Sera il ministro ricorda che rispetto allo scorso anno “prima di tutto ci sono i vaccini” a cui si sommano l’esperienza del 2020, “i comportamenti più responsabili, i protocolli ormai collaudati”.
Automatismi ed aperture
Garavaglia spiega che uno dei motivi per cui gli albergatori devono vivere con maggiore tranquillità il momento è quello legato agli automatismi “che ci sono nelle chiusure” e “sono gli stessi che devono esserci nelle aperture, significa perciò che così come si chiude tutto appena i dati sul Covid sono negativi, con la stessa velocità si riapre tutto appena i dati diventano positivi”.
Il ministro aggiunge che l’auspicio “è riaprire molto prima dello scorso anno”.
La polemica sui viaggi all’estero
“Il turismo è sia in entrata che in uscita, cosa dobbiamo fare? Impedire alle persone di partire? L’obiettivo di tutti è tornare al più presto a garantire anche la mobilità interna, per questo è fondamentale accelerare il piano vaccinale”, dice.E sull’attrarre gli stranieri in vista dell’estate, aggiunge: “Continueranno a venire in Italia, e poi non ci sono solo gli europei: nel 2019 il 67% delle presenze straniere è stato di turisti extraeuropei".
Il ministro proporrà in Consiglio dei ministri "una decontribuzione flessibile per le imprese del settore del turismo che richiamano i lavoratori dalla cassa integrazione, ora non è possibile e invece è necessaria. E stiamo pensando a delle soluzioni finanziarie per alleggerire la situazione debitoria delle imprese turistiche”.
Passaporto vaccinale
Sul “passaporto vaccinale” tutti i ministri del Turismo Ue sono “d’accordo sull’accelerare questo green pass per circolare liberamente nei Paesi dell’Unione, ma non sarà solo un passaporto vaccinale, è un lasciapassare per chi è vaccinato o ha fatto il tampone, questa sarà la vera svolta per tornare a viaggiare”.Il grido d’allarme di Federalberghi
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, si è scagliato contro la decisione di consentire i viaggi all’estero a fronte di hotel chiusi.
“Non mi posso muovere dal mio Comune, ma posso volare alle Canarie: è assurdo, mentre l’85% degli alberghi italiani è costretto a restare chiuso” e ha aggiunto che “se non si riapre almeno a maggio, molti altri non riusciranno a salvarsi”.
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