Secondo l’AGCM, l’Autorità garante per il commercio e il mercato, la società Autostrade per l’Italia (Aspi) “non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza”, si legge nel comunicato.
L’Antitrust italiano ha così portato a termine l’istruttoria avviata il 10 giugno 2020 e sanzionato Aspi con una multa da 5 milioni di euro a norma degli articoli 20, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo.
In queste autostrade è stata appurata una consistente riduzione delle corsie di marcia e limitazioni per tratti molto lunghi, comportando “un notevole disservizio e un forte disagio ai consumatori in termini di code, di rallentamenti e quindi di tempi di percorrenza molto più elevati, senza prevedere un adeguamento o una riduzione dell’importo richiesto a titolo di pedaggio ai consumatori. L’AGCM ha poi rilevato che sono risultate inadeguate le modalità informative sulle eventuali procedure di rimborso, come emerso in relazione all’Autostrada A/14 Bologna-Taranto, allorché le informazioni fornite sono rivelate omissive, inadeguate, intempestive, insufficienti quanto al modo di diffusione e non idonee a compensare i disagi arrecati agli utenti”.
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