Alle 6:25, ora italiana, il prezzo dei futures di aprile per la miscela di petrolio del Mare del Nord del Brent è aumentato dello 0,77% - arrivando a 60,01 dollari al barile, i futures di marzo sul WTI (West Texas Intermediate) – sono invece aumentati dell'1,18%, arrivando a 57,53 dollari al barile.
I tagli annunciati a gennaio
Il principale fattore positivo per la crescita del valore del petrolio rimangono l'accordo OPEC+ e gli sforzi dei paesi per ridurre la produzione.
L'Arabia Saudita ha annunciato a gennaio che avrebbe ridotto la produzione di 1 milione di barili al giorno a febbraio-marzo.
Altri paesi OPEC + hanno accettato di ridurre la produzione e insieme al loro contributo la riduzione cumulativa sarà di 1,425 milioni di barili di petrolio al giorno.
Il crollo dei prezzi nel 2020 e i tagli dell'OPEC+
I prezzi del petrolio sono diminuiti drasticamente all'inizio del 2020 a causa dell'incapacità dei paesi OPEC+ di raggiungere un accordo sulla riduzione della produzione di petrolio e delle misure di restrizione attuate dai paesi nel tentativo di frenare la pandemia di coronavirus.
Tuttavia, i membri del gruppo sono riusciti a raggiungere un accordo a metà aprile che mira a stabilizzare il mercato petrolifero.
In particolare l'OPEC+ ha concordato il 12 aprile 2020 di ridurre la produzione di petrolio di 9,7 milioni di barili al giorno da maggio a giugno, 7,7 milioni nella seconda metà dell'anno e 5,8 milioni ulteriormente fino alla fine di aprile 2022.
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