Quest’anno, nonostante le incredibili sfide che la pandemia da COVID-19 ci ha imposto di affrontare a livello globale, l’Etiopia è comunque in lizza per realizzare una crescita economica dell’8,5%, secondo il ministro delle Finanze e della Cooperazione economica del Paese.
Sebbene questo valore sia leggermente inferiore rispetto alla crescita media del PIL del Paese (pari al 9,8%) durante l’era pre-Covid, la crescita prevista rimane una delle più significative al mondo. La chiave di questa resilienza è una combinazione da un lato di riforme economiche di ampio respiro promosse dall’attuale primo ministro Abiy Ahmed nel 2018 e dall’altro di una campagna di demonetizzazione finalizzata a ridurre la corruzione e i crimini di natura finanziaria.Liberalizzazione economica e migliorie al governo
Poco dopo l’inizio del suo mandato Ahmed annunciò di voler dischiudere il potenziale di sviluppo del Paese promuovendo una Riforma economica di ampio respiro. Favorendo la liberalizzazione in campo economico il governo aprì 3 settori chiave (energia, telecomunicazioni e aviazione) agli investimenti privati per incentivare questi settori controllati dallo Stato. Ad esempio, allentando la presa su uno dei settori più importanti, il governo di Ahmed ha indetto due nuovi bandi per attirare 12 fornitori internazionali tra cui anche il gigante francese delle telecomunicazioni, Orange Group.
Il bilancio 2020-2021 prevede, ad esempio, ambiziose spese pubbliche con un aumento del 6,8% complessivo rispetto all’anno precedente.
Si osservi che questa spesa pubblica di 476 miliardi di birr (13,84 miliardi di dollari), destinata a finanziare essenzialmente progetti nei settori delle infrastrutture, dell’agricoltura, dell’istruzione e della sanità, non metterà a repentaglio l’economia sul lungo periodo.
Ad esempio, secondo le stime, indipendentemente da queste “spese pazze”, l’Etiopia rimane tra le prime 10 grandi economie africane per basso rapporto del disavanzo di bilancio sul PIL.
La campagna di demonetizzazione
Oltre a queste significative riforme economiche, il governo ha adottato misure senza precedenti per contrastare un altro importante ostacolo a una crescita economica sostenibile: crimini a sfondo finanziario, evasione fiscale e corruzione.
La colonna portante degli sforzi profusi in questo senso è stata la campagna di demonetizzazione di ampio respiro che il governo di Ahmed ha avviato all’inizio dell’anno scorso. Il piano prevede l’introduzione di nuove banconote che presentano un grado di sicurezza più elevato così da consentire che un numero sempre maggiore di etiopi possa usufruire di meccanismi finanziari più trasparenti.Questo è possibile grazie all’offerta ad opera del governo di conti bancari agli etiopi in cambio di bollette scadute.
Secondo il primo ministro, l’intento di demonetizzare la valuta nazionale ridurrà significativamente la contraffazione, la corruzione e l’accumulo ingiustificato di risorse, stimolando invece l’economia.
Ad oggi questa campagna si è dimostrato molto efficace nel coinvolgere i cittadini etiopi nel sistema finanziario: oltre 1,3 milioni di etiopi che prima non detenevano un conto bancario hanno preso parte al programma.
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