I vertici della Social Impact Agenda per l'Italia, la rete italiana della impact economy, costituita da imprese sociali, aziende, investitori, fondazioni bancarie, università, enti di ricerca e cittadini, ha scritto nelle scorse ore una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per alcune proposte sulla destinazione dei fondi del Recovery Fund riguardo l'impact investing.
"La pandemia del Covid 19 ha prodotto una nuova crisi globale, acuendo gravi e complessi problemi, tra i quali la povertà, le diseguaglianze, la violazione dei diritti umani e il collasso della biodiversità. Non è possibile tornare indietro a una normalità insostenibile, è urgente invece costruire una ripartenza ad impatto che impieghi responsabilmente ed efficacemente le risorse che stiamo prendendo in prestito dalle future generazioni" si legge nel testo.
La richiesta a Conte è quella di incardinare una politica di investimenti di lungo periodo, che attraverso innovazioni nella programmazione e negli strumenti di erogazione riesca ad incidere "sui meccanismi di creazione e distribuzione del valore nella nostra economia (…) in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta dall’Italia nel 2015 e ora posta dall’Unione Europea al centro delle proprie politiche".
✅In una lettera a @GiuseppeConteIT la presidente @GioMelandri insieme a @st_granata, Massimo Lapucci e i membri del comitato scientifico di @SIAita_ chiede di puntare su #impactinvestment nell’utilizzo delle risorse del #recoveryfund. Qui il link 👉https://t.co/UyuJkcLI80❗️❗️ pic.twitter.com/4zrdtpPgQk
— Social Impact Agenda (@SIAita_) December 3, 2020
"Il Governo italiano ha una significativa opportunità per incidere sull’agenda politica globale, apprestandosi ad assumere la presidenza del G20 per il 2021. È questo senza dubbio lo spazio politico più appropriato per definire a livello globale le regole della impact economy" spiegano i firmatari nella lettera.
Le proposte di Social Impact Agenda
I firmatari si dichiarano poi disponibili ad offrire il proprio contributo di riflessione e di azione avanzando alcune proposte.
- introdurre adeguati incentivi per accelerare lo sviluppo della finanza ad impatto
- stabilire trasparenza sull’impatto estendendo, nel rispetto del principio di better regulation, gli obblighi di rendicontazione non finanziaria anche alle aziende con meno di 500 addetti
- integrare strutturalmente la misurazione d’impatto ambientale e sociale nella programmazione dei nuovi fondi europei
- introdurre interventi legislativi e regolativi affinché tutte le forze economiche del Paese possano basare le proprie decisioni sulla combinazione di profitto e impatto, per esempio introducendo bonus e premi di produzione legati ad indicatori di performance ambientale e sociale,
- sostenere lo sviluppo di partnership tra pubblico e privato attraverso il disegno di Outcome Fund e Social Impact Bond che favoriscano processi di innovazione radicale.
In precedenza secondo fonti interne alla Commissione Europea, quest'ultima sarebbe intenzionata ad andare avanti con il Recovery Fund anche senza Polonia e Ungheria. L'ipotesi alternativa è quella di una cooperazione rafforzata a 25 per il Recovery Fund.
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